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Scheda Crociera
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Izola- Rovigno in crociera
Crociera in barca a vela

A GRANDISSIMA, inizio ad inserire le avventure di: Capitan Tucano

Andata e Ritorno
Izola - Rovigno
24-27 aprile 2008

Partiamo da Trento in quattro: oltre a me, l`equipaggio è formato da mio fratello Zeno e dagli amici Marco e Daniele. Abbiamo organizzato la "zingarata" annuale in barca. Solo io e mio fratello sappiamo portare la barca, mentre per loro è la prima esperienza.
Si navigherà in flottiglia o, per i profani, in flotta con altre sette barche di amici.
Ovviamente lo spirito di competizione nel gruppo è alto: si parte tutti insieme da Isola (Izola), in Solvenia e si punta a Rovigno (Croazia), con tappa ad Orsera. Ogni giorno è una regata e l`ultimo che arriva deve pagare da bere a tutti gli altri equipaggi (che non è poco, visto che saremo una quarantina di persone in tutto!).

Giorno 1 - Isola (Slovenia) – Pos. 45° 30,229N 13°35,747E

Ore 17.00

Prendiamo possesso dell’imbarcazione. Alla sede locale dell’Adria Service, società di noleggio, ci attende l`addetta locale che prende subito il soprannome di "La Gravida".
Ci dà i documenti e ci mostra, oltre alla sua protuberanza frutto dell’intervento virile, dove si trova Ky3, la nostra barca (complimenti a chi ha scelto il nome!).
L’umore è alto, salutiamo la Gravida e ci avviamo verso il Marina.
Lì ci attende Boris, l`uomo dell`agenzia: mentre io e Zeno facciamo il chek in, Marco e Daniele vanno a fare cambusa.
Ovviamente subito un problema: mentre controlliamo il fiocco, l’avvolgitore si blocca. Mauro (vice di Boris) prova a sbloccarlo ma non si muove. Il fiocco sventola e noi ci guardiamo preoccupati. Arriva un terzo individuo del Marina e cominciano a trafficare.
Si parlano e ridono.

 
 
(quello in piedi, di spalle, sono io)

Non capisco, ma faccio finta di non essere inquietato da una rottura prima ancora di partire: in qualche modo sistemano il tutto e noi ci rilassiamo. Zeno dorme a prua, Marco a poppa, io e Daniele in dinette.

Ore 20.00
Dopo aver sistemato le nostre cose, ci avviamo lungo mare alla ricerca di un ristorante.
Contatto P***, skipper di un`altra barca con il quale in passato ho navigato a lungo, che ci consiglia caldamente un locale affacciato al vecchio porto, con la tipica aria da spennapolli: “miglior ristorante per il rapporto qualità/prezzo”. Loro stanno mangiando lì e ci fidiamo, memori delle sue passate glorie in fatto di ristoranti. Ordiniamo tagliatelle di pesce e grigliata mista di pesce.
Sul menù è evidenziata, sotto il piatto di tagliatelle, la scritta 2 etti. Probabilmente si riferisce al peso del piatto, perché di pasta ce n’è davvero poca. Con la grigliata va un po’ meglio, ma siamo lontani dall’idea di abbuffata di pesce che ci eravamo fatti. Spesa 100 euro. Ci consoliamo pensando alla Gravida.
Serata al Casinò.

Giorno 2 - Isola - Orsera (Croazia)

Ore 06.00
Vengo svegliato di soprassalto dal rumore di passi in coperta. Mi alzo per controllare ancora tra il sonno: il vicino di barca ha sbagliato ed è salito sulla nostra. Solo dopo aver aperto anche il tambuccio si è accorto dell’errore. Non dorme più nessuno. Facciamo colazione e ci prepariamo a salpare per fare dogana. Boris ci consiglia di entrare in Croazia a Cittanova, ma Roberto (ammiraglio della spedizione) ci dà appuntamento a Umago e così decidiamo di seguire la flotta.
Il mio primo ormeggio, al pontile della dogana di Isola, è decente: tocco solo un grosso copertone messo a protezione della banchina, sporcando un po’ lo scafo. Ci accorgiamo allora di una grossa botta sulla mura di sinistra, di cui prima non eravamo avvisati, perchè coperta dal parabordo. La fotografo subito, per evitare che poi possano metterla in conto a me!

Alle 9.40 siamo finalmente in rotta verso Umago, dove faremo l’ingresso in Croazia.
Non c’è vento e procediamo per 12 miglia a motore.

Ore 11.30 - Pos. 45°26,664 N 13° 30,094 E
Arriviamo ad Umago, dove ci attracchiamo alla Dogana. Mentre ci stiamo dirigendo al pontile segnato sul portolano, veniamo chiamati dagli altri equipaggi, che ci indicano quello più piccolo dove sono ormeggiati loro. Inizia un calvario che si protrae per più di due ore. Prima quello davanti a noi non ha la carta di identità e devono fargli il foglio di via, poi si blocca il computer della capitaneria. Senza uno dei documenti necessari per la navigazione in Croazia, che (speriamo) ci daranno all`uscita, lasciamo Umago.

Ore 13.40 - In rotta per Orsera
Si naviga a motore. Dopo un buon aperitivo, annaffiato da uno scadente bianco con tappo ad avvitamento, chef Daniele prepara “pasta al tonno con pomodorini”, una tipica ricetta istro-veneta. Scopriamo l’assenza delle forchette! Si mangia con i cucchiai, ma l’umore è alle stelle. Ottimo!

Ore 15.00 - Pos. 45° 13,095 N 13° 34,107 E
Finalmente la vela! Si alza qualche nodo di vento e possiamo mettere a riva le vele. Spegniamo il motore: con la brezza a 6-7 nodi, procediamo al traverso alla velocità di 4 kn. Non c’è male.


 
Ore 16.50 - Arrivo ad Orsera
Siamo i primi! Il vento è calato e dobbiamo accendere il motore per l’ultimo miglio. Ci avviciniamo passando tra
le splendide isolette che caratterizzano questo tratto di costa istriana.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Contattiamo il marina e ci viene a prendere un gommone: il posto a noi riservato è strettissimo: il Bavaria, per quanto stretto, passa a malapena in quella selva di motoschifi! Zeno prova in retro, ma non ce la fa.
Panico! Corro al timone, ma anch’io non riesco a fare meglio: attirato dalle nostre concitate espressioni di preoccupazione, arriva il vicino di barca e ci afferra le cime. Tra un “Problema” (unica parola italiana che conosce l’uomo) e l’altro riusciamo ad attraccare. Come scendiamo a terra per visitare il paese, si scatena il diluvio. Cappuccino e torta per tutti: ce la meritiamo.

Ore 21.00
Dopo una partitella a poker, scendiamo a terra alla ricerca di un ristorante. Nel pomeriggio avevamo visto un locale con l’insegna “Il Porco” (si scoprirà poi essere “Il Porto”) e con calma ci dirigiamo lì.
 
 
 
Lungo la strada esploriamo i vari locali e decidiamo di fermarci all’ultimo, attirati da una cucina in bella vista.
“La Rosa” è ottimo: mangiamo pesce in abbondanza e la spesa è giusta. Molto soddisfatti ci avviamo alla barca. Incontriamo P***: il suo equipaggio è invece deluso dal loro ristorante. Caro e nemmeno particolarmente buono. Godiamo tra noi.

Giorno 3 - Orsera -> Rovigno -> Novigrad

Ore 10.15 - Pos. 45°08,645 N 13°35,304 E
Dopo aver approfittato dello splendido bagno del Marina, lasciamo Orsera, diretti a Rovigno. Mentre li mettiamo via, ci accorgiamo di avere solo 5 parabordi, anzichè 6: scatta la ricerca del parabordo perduto.Torno indietro e chiamiamo il marinaio del porto: scendo con lui a terra, ma non si trova. Siamo disperati e subito sospettiamo il vicino di barca, un austriaco barbone dall’aspetto trasandato. Pensiamo ad atroci vendette e lo insultiamo senza alcun ritegno per un`ora buona.
Un bel vento da nord ovest ci permette di alzare le vele e procediamo a 4,5 Kn verso sud.

Ore 11.30 - Arrivo a Rovigno

Mentre esploriamo la baia alla ricerca di un posto a cui attraccare, un fischio richiama la nostra attenzione. E’ di nuovo P***, che ci lascia il suo posto attraccato ad una chiatta. Ci avviciniamo senza problemi e ormeggiamo. Mettiamo i nostri 5 parabordi, ma la presenza di chiodi sporgenti è poco rassicurante. Il mare in quel tratto è agitato e la barca sbatte. Decido di fermarmi a bordo, mentre gli altri scendono a terra. Non ancora vinto, cerco ulteriormente il parabordo smarrito e lo trovo infilato nella losca del timone! Penso al vecchio austriaco. Intanto mi godo una regata che si sta svolgendo proprio lì.

Dopo una mezz’ora arriva un poliziotto: mi dice che devo andare via entro venti minuti. Ho il telefono scarico e non riesco a contattare gli altri. Provo con l`ultimo filo di batteria: finalmente Marco risponde e tornano indietro. Appena in tempo!

Ore 12.52
Lasciamo Rovigno maledicendo per l’ultima volta P***: mi dicono gli altri che al porticciolo turistico, di fronte alla piazzetta principale sul mare, era pieno di posti barca sicuri!
Il vento fuori è salito e soffia a 14 nodi da nord, proprio sul nostro muso. Alziamo le vele, pronti ad una lunga bolina.

Di fronte a Parenzo veniamo contattati via radio da un’altra barca della flottiglia, un Bavaria 38 timonato da Maurizio.
Nubi nere si profilano all`orizzonte, lungo la costa. Il mare è diventato più cattivo e la barca fatica a risalire il vento, ora più forte.
Navighiamo in conserva in direzione di Novigrad.
Una prova dura per tutti noi. Cinque ore di navigazione con mare formato e vento a raffiche che raggiungono i 35 nodi.
Prendiamo due mani di terzaroli e rolliamo parzialmente il fiocco.

 
Siamo molto sbandati e procediamo di bolina con una velocità di 6-7 nodi. Arriva anche la pioggia, ma per fortuna è breve. Il nostro 35 salta e balla, ma tiene bene il mare, che ora è scuro con le onde crestate di bianco.

Ore 17.45 - Pos. 45°19,396 N 13° 31,610 E
Maurizio contatta il marina di Cittanova, ma la risposta è negativa. La tutt’altro che cordiale persona che risponde, ci dice che è tutto pieno.

Siamo stanchi e dico a Maurizio, via radio, di provare ugualmente. Troviamo posto nel porticciolo vecchio, sulla diga foranea: è splendido, ai piedi della chiesetta veneziana affacciata sul mare. Prendiamo l’aperitivo insieme all’equipaggio del 38. Siamo stanchi ma soddisfatti.

Ore 20.00
Chef Daniele prepara pasta alla Novigrad (sugo Barilla alle melanzane e verdurine) e scaloppine al vino bianco. Un menù luculliano che riscontra una grande ammirazione da parte di tutto l’equipaggio.
Dopo cena voglio accendere il motore per dare un po’ di carica alle batterie, ma non parte. Sono inquieto, ma devo aspettare domani per provare di nuovo.
Alle 22.15, io, Marco e Daniele, insieme a quelli del 38, andiamo ad incontrare il resto della flottiglia al Marina: due chilometri a piedi. Arrivati lì per un bicchierata, inizia una discussione tra Maurizio e Roberto sulla "flottiglia" che tale non è stata. Io chiedo consigli per il motore e mi rassereno un po’. Mal che vada, ci rimorchieranno.
Non si beve nulla e torniamo alla barca.

Giorno 4 - Novigrad -> Izola

Ore 8.30
Notte tranquilla. Zeno ha trovato il problema al motore: mi ero dimenticato di chiudere la valvola di contatto! Che pirla! Dopo aver fatto dogana in pochi minuti, lasciamo la Croazia per tornare in Slovenia. La giornata è splendida: vento a 10-14 kn da nord, nord est. Facciamo un bordo lungo dirigendoci verso nord ovest e vediamo sparire la costa alle nostre spalle. Siamo ingaggiati con Roberto, con un Sun Odissey 45. E’ molto piacevole e si naviga tra 4 ed i 5 nodi, con una punta a 5,7 kn.

 
Il 45 ci passa senza problemi, ma ingaggiamo l`altro bavaria 35 poco avanti a noi. Inizia un match race che dura un`oretta. Grazie ad un paio di bordi davvero buoni, li superiamo all`altezza del golfo di Dajla.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Daniele si mette ancora ai fornelli: oggi pasta ricotta e pomodoro e insalta di pomodoro, tonno e mozzarella. Un pranzo eccezionale, consumato in navigazione: siamo davvero soddisfatti e, ciliegina sulla torta, mentre pranziamo, superiamo il 38, partito con mezz`ora d`anticipo rispetto a noi da Novigrad! Un pò di competizione fa bene!

 
Mentre sto svuotando alcune bottiglie avanzate, dando le spalle alla prua e solo in coperta, per poco non taglio in due un vecchio pescatore sulla sua barchetta. Quando lo supero mi coglie con la bottiglia in mano ed urla: “pian co la bira!”. Poveretto: immagino la sua faccia mentre si vede venire addosso la barca con tutte le vele a riva!

Ore 15.49 - Izola - Pos. 45° 30,229N 13°35,747E
Attracco al nostro posto barca, dopo aver atteso per mezz’ora di fare gasolio. Facciamo un check out particolarmente scrupoloso, con tanto di subacqueo, ma è tutto a posto.
Sbarchiamo le nostre cose e le carichiamo in macchina. Un ultimo saluto alla barca e ci mettiamo in viaggio, consapevoli che il mare presto tornerà ad occupare il nostro orizzonte.

Infine un piccolo video, fatto con il cellulare il terzo giorno.

 

 
 
 
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