18/03/2010 Giovedi - Da Torreviejia a Maon Mg 260 arrivo 19/03/10 Venerdi
Siamo partiti con l’intento di raggiungere Ibiza, ma il mare calmo ci ha indotti a proseguire per Maone, capitale dell’isola di Minorca, ancora in Spagna. Alle 24 eravamo effettivamente al passaggio assai insidioso tra l’isola di Formentera e quella di Ibiza. Le due isole effettivamente sono distanti tra loro almeno due miglia ma tra loro esiste solo uno stretto passaggio largo non oltre 200 metri franco da scogli secche ed altri ostacoli. Il fondale sale fino a 9 metri e pertanto siamo passati al minimo della velocità con molta attenzione, se non apprensione. Constatato che il tempo prometteva bene e l’attracco e le formalità ci avrebbero comunque compromesso la nottata, abbiamo fatto rotta per Maone dove siamo arrivati alle venti attraccando all’inglese alla banchina della città. Praticamente la vita cittadina si svolge sulla riva ove sono ormeggiate un migliaio di barche. L’ultima volta che eravamo stati in questo posto, dieci anni fa, si ormeggiava liberamente, ora le strutture sono migliorate ma i prezzi sono da capogiro. Contro una media di trenta euro degli altri porti, abbiamo pagato 140 euro. Il fiordo di Maone è assai caratteristico, profondo e contiene tre isolotti al suo interno. In questo porto si rifugiarono delle navi della marina Italiana alla fine della seconda guerra mondiale e ci restarono per molto tempo. La fortificazione che si presenta ai marinai che entrano nel fiordo fa chiaramente intuire quale fosse l’importanza strategica di questo porto naturale. Ora quasi tutto il fiordo, profondo almeno tre miglia, è circondato da case e locali turistici con annesso posto barca. La navigazione non ha presentato particolari emozioni fatta eccezione per il passaggio anzidetto e si è svolta senza ausilio delle vele per mancanza di vento. Anche il tentativo di pescare a traina non ha riscosso successo. All’arrivo, cena in chiassosissimo locale tipico dove abbiamo mangiato poco e in modo mediocre, passeggiata nella tipica cittadina e stanchissimi andiamo a riposare. Domani ci aspetta finalmente la tappa che ci riporterà in Italia, da Maon a Santa Teresa di Gallura, 240 miglia con il temuto golfo del leone. Il meteo prevede sud est di circa 15 nodi e vogliamo approfittare. Non vediamo l’ora di tornare alla nostra lingua, cucina, profumi, anche disservizi, ma sono quelli di casa nostra. Arrivederci.