Traversata quindi tranquilla movimentata dalla cattura di un bel tonnetto di 5 kg che ho prontamente sfilettato e messo in frigo:ci faremo diversi pasti(tartara,piastra,spaghetti).I delfini ci hanno fatto compagnia per circa 1/2h a prua saltando allegramente,mentre una coppia di piccioni si è posata a riposare l`intera notte sul tendalino(fisso)peraltro spalmandolo diciamo di.....guamo...per la gioia dell`armatore che l`aveva appena fatto montare a Valencia.
Altra curiosità della traversata è stato l`incrocio con una porta container al ns traverso.Le nostre rispettive rotte erano assolutamente convergenti,ho fatto il rilevamento polare ad occhio nudo e senza cambiare nè rotta nè velocità ho voluto vedere a che distanza saremmo passati:non più di 1/2 miglio:incredibile!
Dopo 2gg siamo a Carloforte un pò preoccupati per le secche ma noi peschiamo 1,50 e quindi pur rispettando i segnali nn corriamo rischi.
Ci riposiamo un pò sull`isola e socializziamo con una comunità molto orgogliosa delle proprie origini genovesi,raccogliamo aneddoti da un abitante particolarmente loquace,mangiamo focaccia neanche fossimo a Genova e parliamo con un elettrauto tedesco che ci dà la sua versione
del difetto elettrico regalandoci un relè che mai monteremo,ma che apprezziamo molto soprattutto perchè datoci da un teutonico.
Tappa successiva porto Pino con le sue dune,discutibile la scelta dell`armatore di fare rada proprio davanti alla duna grande,non dico niente ma penso che la notte non dormiremo,e infatti balliamo aspettanto il maestrale che ci avrebbe messo in tiro fermando la barca,cosa che avverrà non prima delle 4 del mattino.Io sarei andato riparato sulla baia a NW ma tant`è la barca nn è mia,io sono solo il secondo.....Sta di fatto che la mattina partiamo all`alba con mare e maestrale direzione capo Teulada.Portare la barca non è semplice,sto quasi sempre io al timone c`è vento e onda e non vedo l`ora di doppiare il capo,dove cambieremo rotta e non avremo più mare.Un`onda più alta delle altre mi coglie di sorpresa e rischio di straorzare,il comandante si arrabbia un pò dicendo che essendo io abituato alla barra ho sbagliato manovra;in realtà è stata l`onda a portarmi all`orza in un momento di distrazione.
Arriviamo al marina di Teulada dove ci accoglie un simpaticissimo marinaio che volteggia col suo gommone in piedi con una barra prolungata facendo acrobazie incredibili;la prima cosa che ci dice è:bravo bravo?, vuol sapere come manovriamo visto che c`e un forte maestrale al traverso del pontile,noi non rispondiamo(non capendo)e lui nel dubbio ci fà ormeggare sottovento,cosa che facciamo egregiamente.Nella stessa giornata dò una mano a fare gli ormeggi arrivano barche con gente anche poco avvezza agli ormeggi all`italiana,mi piace molto la vita di pontile soprattutto quando c`è bisogno di dare una mano a chi è in difficoltà,io lo apprezzo quando mi aiutano,e poi è l`alibi per conoscere storie piccole e grandi di mare,conoscere persone che vanno per mare.L`indomani partiamo per Cagliari dove gli armatori hanno appuntamento coi 2 figlioletti provenienti dal continente,veleggiamo al lasco abbastanza tranquilli ma a metà golfo ci si mette a maestrale,tra l`altro caldissimo quindi rolliamo il genova e andiamo a motore sbattendo la prua sull`onda;la temperatura è torrida Cagliari sembra sotto la feroce azione di un giganteco asciugacapelli, ormeggiamo al Marina S.Elmo a fianco di un ketch di 46 piedi(Delta 46) che assomiglia incredibilmente al Vagabond 57 di un mio amico.Ha il carrello di scotta della vela piccola staccato dalla tuga verso prua e questa è l`occasione per me per attaccare "bottone"con la coppia di armatori.
Dico loro della somiglianza dello scafo con il Vagabond e dopo un pò di chiacchere mi invitano a bordo dove,in effetti a parte la disposizione della cucina dell`officina ed altro,sembra essere proprio lo stesso scafo.....indagheremo.Mi dicono che hanno esperienza ma che quella e` la loro prima barca,li invidio quando mi dicono che stanno per partire per Lampedusa,li vedo sicuri
e lui mi sembra a pelle un bravo marinaio,sono di Cagliari.
Mi chiamano dal Sombrero è arrivato un amico sardo e andiamo a cena con altri sardi amici dell`armatore;a cena si mangia si beve si parla animatamente,io sono stanco,parlo poco(come quasi sempre)mi limito a qualche sorriso vorrei essere in cuccetta,l`indomani ho l`aereo alle 0720 e un taxi che mi aspetta alle 0600.Salutiamo gli amici sardi,scopro tra l`altro che non amano i Carlofortini,metto una sveglia che non suonerà,l`ansia di partire mi sveglia prima.....l`aereo parte puntuale vedo giù in basso davanti al Giglio il Concordia adagiato sul fianco è bianco e stacca bene,questa immagine mi mette tristezza;55 minuti di aereo bastano per farmi ripiombare nella quotidianità,sono sulla scaletta ed il telefonino squilla già,neanche guardo chi sia,pigio senza esitazione il tasto "rifiuta".....con la testa sono altrove sono ancora in navigazione
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