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Scheda Crociera
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Da Crotone a Lakka-Grecia
 
Partenza da Crotone ore 11:00 di giovedì 5 maggio 2016 - direzione Paxos (Grecia) - 140 miglia. 
Arrivo alla baia di Lakka ore 12:00 di Venerdi 6 maggio.

Salutati i gentilissimi nonchè simpatici amici del marina del Yaching Club di Crotone che ci hanno ospitato per tutto l`autunno, inverno e parte della primavera, finalmente si torna a navigare.

Le previsioni danno mare molto mosso e vento intorno ai 20-25 nodi da NNO. Abbiamo ritardato la partenza alle 11:00 perchè prima il mare era previsto agitato con onde da 3 a 4 metri e il vento con raffiche fino a 30 nodi, ma con tendenza a diminuire. 
Il vento in effetti è calato attorno ai 25 nodi, ma il mare, usciti dal porto di Crotone, resta per un bel po` agitato. 
Apriamo randa con due mani e trinchetta, la barca fila fra le onde a 6-7 nodi e sotto raffica arriva a toccare gli 8, inizialmente di bolina larga, poi al traverso. 
Per circa 90 miglia teniamo una media di 6,2, poi il vento inizia ad essere meno costante e cala un po`, così proseguiamo con una media di 5,8; quando il vento scende intorno ai 15 nodi apriamo anche il fiocco e manteniamo la media. 
Intorno alle 18:00 il vento va sempre più calando (12-15 nodi), togliamo le due mani alla randa continuando a tenere a riva fiocco e trinchetta. 
Alle 20:00 entriamo in una zona di pochissimo vento (ma non di mare, che continua ad essere molto mosso); quando il vento reale scende a 2,5 nodi, siamo costretti a dare motore, avvolgere il fiocco, (non la trinchetta e la randa perchè speriamo in una ripresa del vento e anche perchè il mare molto mosso già ci ha tolto parecchie forze per avere voglia di metterci a trafficare con le altre vele).
Finalmente, intorno alla mezzanotte, il vento riprende a soffiare intorno ai 16 nodi, riapriamo il fiocco e zittiamo il motore; non è costante, passa dagli 11 nodi ai 15 e poi sotto raffica ai 18, ridiamo comunque tutta la tela. 
Il mare, che nelle previsioni avrebbe dovuto essere meno mosso, in realtà mosso lo è stato per tutto il tempo, solo l`altezza delle onde è un po` diminuita col passare delle ore, tuttavia l`onda incrociata tipica dell`Ionio l`ha fatta da padrona per tutta la navigazione.
Durante la notte abbiamo incrociato alcune navi, fortunatamente passate distanti oltre un miglio da noi, tranne una passata molto vicina, ma io dormivo.  
Poi un altro calo di vento e di nuovo motore per circa un ora. Intorno alle 7 del mattino del venerdì il mare è meno mosso, ma comunque fastidioso, specialmente quando il vento cala.
Ancora un po` di navigazione a vela quando il vento gira da NO a SE con circa 8-9 nodi di reale, in lontananza già scorgiamo l`isola di Corfù. 

Il sole è ormai già alto, ci riscalda e asciuga un po; scorgiamo sopra il nostro motore fuori bordo una sorta di calabrone; il giorno prima, a circa 90 miglia dalla partenza, avevo visto due insetti grossi volanti, mi ero chiesta da dove venissero e soprattutto dove volessero andare, visto che eravamo in alto mare e non c`era terra nella vicinanze. 
Avevo notato che uno aveva iniziato a svolazzare intorno alla nostra barca e poi era scomparso dietro il fuoribordo. Ecco, aveva deciso di fare il clandestino. 
Così, il nostro compagno di viaggio, ha deciso di farsi il resto delle 50 miglia con noi e appena è spuntato il sole, è venuto fuori a scaldarsi ed è rimasto lì, beato sopra il fuoribordo, manco fosse una lucertola. 

Intorno alle 11:30 arriviamo all`altezza di Lakka, avvolgiamo il fiocco, caliamo la trinchetta, accendiamo motore e ammainiamo la randa. Stanchi, stravolti dal mare mosso e dalla nottata decisamente umida e fresca, con mal di testa, sensazione di nausea e di ossa rotte, entriamo nella bellissima rada di Lakka, un mare calmo tra l`azzurro e il verde, ci stava aspettando.
Passato l`inferno e il purgatorio, ecco il paradiso! 
In rada Solo due barche. Decidiamo di non andare nel piccolo porto e caliamo l`ancora a dovuta distanza dalle due, su un fondo di 3,5 metri. 
Siamo arrivati, bolliti, ma siamo arrivati. Sistemiamo meglio la randa, pieghiamo la trinchetta e la rimettiamo nel sacco, tutto il resto lo faremo con calma quando ci saremo ripresi. 
E il calabrone? Sparito, suppongo sia volato verso la folta vegetazione dell`isola, probabilmente stravolto pure lui dal lungo e non proprio tranquillo passaggio in mare.
Lakka è bellissima, ma il mio mal di testa e la stanchezza non mi danno la forza di prendere la macchina fotografica per fare foto. Non riesco nemmeno a capire se ho fame o nausea ...forse entrambe le cose; fare colazione in navigazione con quel mare non era raccomandabile e nemmeno ne avevamo voglia. 
Fortunatamente abbiamo qualcosa di pronto per il pranzo, chi avrebbe la voglia di mettersi ai fornelli? 
Appena apparecchiato ci siamo resi conto che si, era anche fame!
Insalata di patate lesse con maionese e tonno, olive crotonesi fatte al forno, insalata mista e ricotta, sempre Crotonese. Può andare (la `nduja magari la lasciamo per i prossimi giorni, quando il nostro apparato digerente si sarà stabilizzato).
Lay, dopo aver salvato la rotta sul pc, si mette a dormire in dinette, io non riesco per via del mal di testa, prendo una pasticca ed esco in pozzetto a scaldarmi le ossa al sole e a guardare le altre barche a vela che stavano arrivando numerose.

Gli ancoraggi dei navigatori in affitto sugli Holiday Sailing (compagnia di charter) sono divertenti da vedere; mentre li osservo mi passa il mal di testa, o almeno non ci penso.
Arrivano di solito in gruppo, minimo tre o quattro barche. Non si preoccupano tanto della distanza fra le altre barche e spesso si mettono vicinissimi tra di loro.
Una si dirige vicino alla nostra barca, un irlandese grasso e panciutto (ma sono così pure gli altri dell`equipaggio), cala l`ancora e circa dieci-dodici metri di catena, senza fare neanche un po` di retromarcia; non c`è nemmeno una bava di vento, quindi la barca resta lì con la catena che non va in tiro. Pure lui resta lì, osserva la situazione poi decide di tirare su un po` di catena, osserva ancora un po`....non succede niente, tutto resta uguale, si stanca, decide di ricalare un po` di catena (presumibilmente la stessa che aveva tirato su).
Mi chiedo: sarà una nuova forma di ancoraggio calare tutta la catena sull`ancora? Servirà da peso? 
Comunque il tipo tranquillo e panciutto torna a poppa, spegne il motore, apre il frigo che hanno nel pozzetto e si prende un birra. 
Arriva un`altra barca del gruppo, cala l`ancora ma continua ad andare avanti, così che la catena passa sotto la barca e struscia sulla carena.
Faccio pensieri non troppo profondi del tipo: mah...vabbè!
Poi mi distraggo e vedo uno di quelli arrivati per primi che si tuffa in acqua senza emettere nemmeno un brrrrrrrrrrrrr, un vagito, un ahhh..io sono vestita con calzamaglia felpata, maglioncino con sopra camicia in pile. Guardo la temperatura dell`acqua: 17 gradi, ma loro sono irlandesi, mica italiani navigatori freddolosi come noi! 

Sabato 7 maggio. 
Al risveglio ci sentiamo decisamente meglio, siamo andati a dormire presto, dopo aver cenato con del semplice riso in bianco; il riposo fino all`alba ha dato i suoi frutti e ci sentiamo decisamente meno "rotti" e indolenziti.
Un po` più "interi", ma non meno freddolosi, accendiamo il webasto, perchè 17 gradi al risveglio per noi sono pochini per riuscire a metterci in movimento!
Finalmente colazione con caffè. Esco in pozzetto, il sole è appena sorto, e si alza il primo concerto di galli greci: inizia uno in fondo alla baia a destra, e risponde subito quello della baia a sinistra. Sorrido, penso che è bello e sa di tempi passati, di campagna, sentire i galli la mattina presto.
Il pozzetto è completamente bagnato dall`umidità della notte. Prendo la macchina fotografica per fare le foto, durante il cambio delle batterie arriva un passero, si posa una frazione di secondo sull`acqua e riparte. Azzz! ho perso l`attimo, porca miseria!!
L`acqua è verde smeraldo, così trasparente che possiamo vedere dove sta la nostra ancora e la catena; le occhiate ogni tanto guizzano dall`acqua. 
Dovremmo andare a Parga per cercare un centro di telefonia e acquistare due schede per i telefoni greche, visto che nuove disposizioni UE del 26 aprile, in accordo con le reti telefoniche, hanno stabilito che appena entri in un paese Europeo e non hai un tuo gestore in loco, o un contratto per l`estero, basta un solo messaggio inviato o una telefonata anche ricevuta, che ti scalano subito due euro e con quelli, e solo per un giorno, hai diritto a 15 messaggi, 15 minuti di chiamate sia in uscita che in entrata, e 50 megabyte di internet; terminati questi si applica la solita tariffa che non ricordo, comunque cara. Il giorno dopo se dovessi inviare un nuovo messaggio sono altri due euro. Un salasso! A fine mese, fatti i conti, diventerebbero 60 euro in due, per avere 50 megabyte di internet, che si sà, finiscono in poco tempo e poi parte la tariffa normale in roming!
Abbiamo scoperto tutto questo grazie a un pronto e tempestivo messaggio della wind che ci è arrivato a 10 miglia dall`arrivo. E` bello che la wind sia così premurosa, inizia il messaggio con: Gentile cliente... e tu fiuti la fregatura, stavolta concertata con la UE e tutte le altre compagnie telefoniche.

Tuttavia non ho molta voglia di andare a Parga, anche se sono solo 13 miglia, voglio riprendermi e godermi un po` Lakka. Pazienza, se avremmo l`urgenza di inviare messaggi, o fare qualche telefonata, spenderemo questi altri due euro. Se ne parla per lunedì. Del resto un po` di astinenza dalla rete non ci farà male.
Un tempo, quando i telefoni erano solo fissi e non c`era internet, era normale non sentirsi e non essere raggiungibili per due o tre giorni se non chiamando da una cabina, ora sembra che ci manchi la terra sotto i piedi. Ecco, certi bisogni indotti sono diventati dipendenza.

Domenica 8 maggio 2016 - Risveglio ancora più fresco, 16 gradi, e cielo leggermente velato; siamo decisamente più riposati.
Ieri nel tardo pomeriggio notiamo al centro della rada una boa con una bandierina rossa e non ne capiamo subito il senso, poi vediamo una barca a vela che sta tra la boa e gli scogli in prossimità dell`ingresso alla rada, strano posto da scegliere per ancorarsi, visto che più verso l`interno c`è ancora molto spazio e per giunta è più protetto; volgendo lo sguardo fuori dalla rada, si vede in lontananza una barca che bolina con vele in carbonio e punta verso Lakka; 
allora forse c`è una regata e la boa indica l`arrivo, mentre la barca stranamente ancorata è la barca giuria! 
E` così. Arriva la barca, passa la linea fra la boa e la barca giuria che ne segnala l`arrivo con un suono di tromba. Un bel po` di tempo dopo sopraggiungono le altre barche e noi restiamo lì a guardarci lo spettacolo.
A Lay viene un po` di nostalgia delle regate, così lo mando di sotto di corvè! 
Per consolarci (ma anche no) decidiamo di cenare con una bella pizza ai tre formaggi (ci siamo dimenticati di comprare la gorgonzola!), così ci accontentiamo di pizza con mozzarella, scamorza e scaglie di parmigiano.
Concludiamo la serata con un bel film.

E` molto bello aver ritrovato i nostri consueti ritmi zingareschi.
Alla via così!
 
 
 
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