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Scheda Crociera
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Questa è la mia crociera: da Oristano a Venezia.
Zukabamba: da Oristano a Venezia

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DA ORISTANO A VENEZIA IN BARCA A VELA:

2 AMICI, 2 CANI, UN LUNGO VIAGGIO.

Credo che il blu sia il colore più adatto per raccontare un viaggio per mare, soprattutto quando si tratta dell’inizio di una nuova pagina della propria vita.

Spesso un viaggio così lungo è il coronamento di un sogno che rimane a lungo nel cassetto, altre volte si viaggia per lavoro, raramente è un’occasione da cogliere al volo, perché capita una volta sola. Quest’ultimo è il mio caso.

Mi chiamo Claudio, ho 25 anni, e mi sono laureato a Luglio 2008 in Archeologia Subacquea. Il mare la vela e l’archeologia sono le mie tre grandi passioni.

Nel 2003, ho avuto la fortuna di poter acquistare Zukabamba (ex Oplà), un HUNTER 35.5 Legend del 1995, varato e immatricolato nel 1998, e con cui ho cominciato a viaggiare, finchè nel 2005 ho deciso di mettere in atto la prima parte di un sogno che avevo fin da bambino: vivere in mare su una barca a vela.

La seconda parte di questo sogno, è quella di tanti altri velisti, cioè girare per il mondo con la propria barca.

Quest’occasione è giunta un po’ inaspettatamente verso la fine dei miei studi universitari, quando, durante la stesura della mia tesi, Laura, la mia compagna, con cui condivido la barca e le esperienze di vita, ha trovato su internet un bando di ammissione ad un master universitario in archeologia marittima a Venezia.

Qui parte il progetto del viaggio per mare, dopo una lunga serie di telefonate a Venezia, di valutazioni sui costi del viaggio, di un ormeggio li, e della fattibilità dell’impresa.

A fine settembre, avuta conferma dell’effettiva partenza del master, e stabilito che il viaggio si poteva fare, decido di preparare Zukabamba per l’impresa.

Laura nel frattempo, tornerà a casa a Treviso (non vi avevo detto che lei è veneta), per cercare un lavoro, anticiparmi di due mesi, garantirci una certa stabilità una volta finito il viaggio e predisporre una base d’appoggio a terra.

Prendo contatto con il Cantiere Navale Spanu, di Torregrande, per mettere in secco Zukabamba, che necessita di vari lavori, oltre che di una randa nuova. I soldi non erano tantissimi, per cui ho deciso di fare i lavori da me, il che mi ha permesso di risparmiare un buon 50% che è rimasto da parte per altre esigenze.

- 2 ottobre: finalmente Zukabamba è in secca sull’invaso e i lavori in breve sono stati questi:

carena, lucidatura scafo, sostituzione bussola, sostituzione scotte, controllo dell’albero e

del sartiame, del timone, delle prese a mare, sostituzione della randa con una nuova della

East Wind sail di Lignano Sabbiadoro, acquisto di un nuovo GPS cartografico in aggiunta al

vecchio Garmin 180, alleggerimento della barca da tutta la roba non indispensabile per il

viaggio (ho calcolato circa 200 kg di roba sbarcata), e carico di provviste e attrezzature.

Rimaneva il problema dell’equipaggio: Oltre a Checco (Francesco), che mi ha dato una mano a fare i lavori a terra, si imbarcherà anche Gianfranco, altro amico velista, e, all’ultimo, si aggiungerà Gianni, amico veterinario ( Gianfranco e Gianni sbarcheranno poi in Sicilia). Completano l’equipaggio i miei due cani (yorkshire terrier) Due e Bonsai, che all’epoca aveva 2 mesi.

Le pagine che seguono sono trascritte direttamente dal diario di bordo di Zukabamba:

10 ottobre:

I lavori sono andati avanti con una velocità incredibile. Con Checco abbiamo lavorato giorno e notte, ma il risultato è sorprendente. La barca è tornata nuova.

Oggi è anche arrivata la randa nuova.

ieri ho finito di lucidare lo scafo, e visto che avanzava un`oretta di tempo, ho intagliato anche le nuove scritte adesive "hunter 35.5" che ho applicato sullo scafo per sostituire le vecchie ormai logorate.
Oggi, alle 15, finalmente zukabamba è stata imbragata dalla gru, ed è tornata in acqua (vedi foto), e inoltre è anche arrivata la randa nuova (grazie East Wind Sail), bellissima, che ho provveduto ad armare immediatamente!
Domani passo il circuito delle borose e dei terzaroli e monto il lazy jack, dopo di che, rimane da sgomberare la barca dalla roba inutile per il viaggio, stivare le provviste, e aspettare una finestra meteorologica di alta pressione di almeno tre giorni, che ci consenta di arrivare fino a Palermo, che sarà il primo scalo di questo lungo viaggio.
Si spera di poter salpare fra il 14 e il 15 ottobre. L`equipaggio freme.....

Oggi sono andato a comprare un po di cosette per zukabamba... 45 metri di cima per le 2 mani di terzaroli (20 per la prima mano e 25 per la seconda mano), 4 bozzelli che verranno installati sulla randa per il passaggio delle borose e dei terzaroli, i quali saranno poi rinviati in pozzetto, con lo scopo di evitare inutili e pericolose manovre a piede d`albero in navigazione con mare formato. Perchè? Per il semplice motivo che quando ci si trova a dover prendere le mani di terzaroli, il vento e il mare non sono propriamente amichevoli, ed è facile cadere in mare, o cadere sul ponte facendosi molto male. Seguono poi due nuove gallocce, sei cavallotti, due strozzascotte, altri sei bozzellini da 6 mm per il nuovo lazy jack.
Il tutto verrà installato a bordo entro le 20.00 di stasera. Seguono gli schemi nelle foto, per chi fosse interessato.

11 ottobre:

Vergognoso, in tutta la provincia di oristano non si trova un caxxx di bozzello!
Vabbè... Oggi comunque ho finito di montare e registrare il lazy jack... mancano solo due bozzellini da 6... nei negozi mi hanno detto " eh... ti fai un viaggetto a Cagliari e li trovi sicuramente" grazie al cavolo! lo so pure io che li li trovo, ma devo farmi 200 km fra andata e ritorno per 3 euro di bozzelli?!
bah...

13 ottobre:

olèèè! dopo qualche intoppo, ho finalmente passato il circuito delle borose e i bozzelli Ronstan sulla randa, con ottimi risultati!! Il circuito “harken” che ho visto su Technical sailing funziona egregiamente, e Zukabamba è quasi pronta a partire, ho già vuotato metà della roba che non serve, la partenza è prevista per mercoledì! dopo gli ultimissimi lavori tecnici, è finalmente giunto il momento di scaricare tutte le cose inutili al viaggio, pulire a fondo tutti i gavoni, e cominciare a caricare le altre cose che possono servire, fra cui abbiamo un gennaker con calza, una trinchetta, una tormentina, due ancore di rispetto da 30 kili l`una con 10 metri di catena + 20 di cima per ciascuna, due atolli gonfiabili di rispetto (quelli entro le 6 miglia che si mettono sui gommoni) con i debiti scongiuri, in ausilio all`autogonfiabile di bordo da 8 posti per il senza limiti, due gps oltre il cartografico di bordo, di cui un portatile Garmin interfacciato sul pc di bordo con MaxSea e cartografia C-map di quasi tutto il mondo, e un`altro portatile Garmin che porterà Gianfranco di rispetto. 5 cinture di sicurezza, e due "life line", due pompe di sentina di rispetto, attrezzatura di bordo per effettuare riparazioni di vario tipo, filtri, giranti e cinghie di rispetto, un gruppo monobombola da sub, e relativa attrezzatura subacquea, per poter lavorare anche sotto la carena, o per spedare l`ancora, e varie altre cosette che possono tornare utili a bordo.
Quasi sicuramente, 2/3 di tutto ciò non verrà mai utilizzato, ma non si sa mai.

15 ottobre:

Pronti per partire! si salpa giovedì 16 dopo pranzo.

Beh, ragazzi, ce la stiamo facendo, finalmente! i lavori sono terminati, le provviste sono state stivate, la strumentazione è pronta, non rimane che partire. Abbiamo una finestra meteorologica di 84 ore ottima, con massimo un forza 3, e vento di poppa, o gran lasco, per cui ci spingerà direttamente verso la Sicilia.
La partenza è prevista per giovedì 16 ottobre 2008, appena dopo pranzo!

16-17 ottobre: notte

la partenza è avvenuta (con qualche ora di ritardo) alle 18.30 del 16 ottobre, perché proprio oggi è uscito il bando di ammissione al master, e mi sono occupato tutta la mattina di produrre la documentazione necessaria e spedirla, e questo pomeriggio ho sbrigato le ultimissime faccende tecniche pre partenza .

Abbiamo navigato con vela e motore e pochissimo vento fino a Carloforte, dove, alle 2.30 del mattino, abbiamo dovuto riparare a causa di un acquazzone locale sull`isola, che stiamo aspettando che passi. abbiamo ricontrollato il meteo su internet, e contiamo di ripartire fra qualche ora

19 ottobre:

ieri, dopo circa 50 ore di navigazione, siamo arrivati a Palermo...
Siamo ripartiti da Carloforte Venerdì mattina alle 07.00 con mare piatto, 0.0 Kn di vento e il cielo finalmente limpido dopo il passaggio di un temporale locale.
Alle 16.30, sempre in totale assenza di vento, abbiamo raggiunto Capo Spartivento, dove la coda di un fronte temporalesco ci ha permesso di issare le vele, e metterci in rotta verso la Sicilia con vento in poppa.
La traversata è andata molto bene, durante la prima notte non abbiamo incrociato nessuno, a parte una nave ferma a circa un miglio a dritta della nostra rotta.
Siamo riusciti a mantenere fin quasi all`alba una velocità media di 7 nodi, poi il vento è crollato, e abbiamo dovuto accendere il motore. Durante il giorno, abbiamo incrociato alcune navi mercantili, e 4 pescherecci d`altura, che non ci hanno creato problemi. Verso l`imbrunire, si è alzato un levante a 15 nodi, che ci ha fatti navigare di bolina strettissima fino a Capo Gallo (PA). Siamo passati circa 27 miglia a Nord delle Egadi, e, durante la notte, a circa 80 miglia di distanza dalle isole, abbiamo incrociato un sommergibile che navigava in emersione (EMOZIONANTE!!) e che ci ha lasciato acqua libera passando a circa 200 m alla nostra dritta.
Alle prime luci dell`alba siamo arrivati in vista di Trapani e di San Vito lo Capo, dove il vento è crollato, e abbiamo proseguito a motore fino a Capo Gallo, dove poi si è rialzato il levante e abbiamo proseguito fino a Palermo.
La costa è bellissima, anche se molto costruita, ed era pieno di barche (non abbiamo visto quasi nessuno durante tutta la traversata dalla Sardegna alla Sicilia).
Abbiamo attraccato presso il Cantiere Navale "Le Darsene", dietro la Fincantieri... siamo a circa 5 km dal centro, ed è un pò una rottura di scatole, ma tutto sommato ci stiamo trovando bene.
Ieri sera siamo scesi a terra per andare a cena fuori (alla trattoria “Al Cancelletto Verde”)

20 Ottobre:

oggi sono sbarcati Gianfranco e Gianni, e, io e Checco ci siamo occupati di cercare le carte nautiche per proseguire la navigazione verso Milazzo, e di trovare un ottico perchè stanotte mi si sono rotti gli occhiali, o meglio, Bonsai me li ha rosicchiati tutti.
Rientrati a bordo, ci siamo occupati di pulire la barca, e ora, dopo un breve riposino, andiamo a rifornire di carburante; dopo andremo a ritirare gli occhiali, per poi salpare questa notte verso Milazzo, dove contiamo di arrivare domani a metà giornata.

24 ottobre:

Trovo solo ora un pò di tempo per aggiornare il diario di bordo...
Ci siamo lasciati a Palermo...
Dunque, dopo aver girato a piedi tutto il lungo porto in cerca di carte nautiche, occhiali, e poche cosette che ci servivano a bordo, il pomeriggio abbiamo tentato di fare carburante, ma ci siamo sentiti rispondere " carburante su richiesta" e " c`è l`orario invernale, il distributore funziona dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 16"
ok... non c`erano distributori di benzina nei paraggi, al che mi viene un lampo di Genio...
" FRANCESCO è DI PALERMO!!" chi è Francesco?
Francesco è un carissimo amico dell`arma dei Carabinieri, che comanda attualmente la locale stazione di Samugheo (OR), al quale è bastato fare una telefonata spiegando la situazione, che subito ha mobilitato il padre, il Sig. Antonino, che con infinita gentilezza, e qui colgo l`occasione per ringraziare tutta la famiglia Lo Iacono, martedì mattina alle 08.00 è venuto a prenderci in porto, e ci ha accompagnati a prendere il carburante in un distributore, e a ritirare i miei occhiali.
Alle 10,00 siamo finalmente riusciti a Salpare dal Cantiere Navale Le Darsene, dopo avere regolato il conto per l`ormeggio. A parte l`assenza di ogni tipo di servizio nel quartiere di Acquasanta, il Cantiere offre ormeggio, luce e acqua, ed è ben recintato per prevenire "attacchi dall`esterno". Il personale è molto cordiale e disponibile.

MILAZZO:

Alle 10.00 siamo partiti da Palermo, e abbiamo fatto rotta verso Milazzo, circa 90 miglia più a est; la navigazione l`abbiamo fatta tutta a motore a causa della quasi totale assenza di vento, e siamo arrivati in porto alle 04.35 circa, dove abbiamo ormeggiato all`inglese in un marina di tutto rispetto, con tanto di assistenza giorno e notte, guide verdi sui moli, piante ornamentali, e tutti i servizi (unica pecca sono le tariffe spropositate!!). La mattina alle 9.00 siamo scesi a terra per informarci presso la locale Capitaneria di Porto riguardo alle tavole di marea per lo stretto di Messina, dove siamo stati informati di avere una situazione tranquilla, con luna al quarto, per cui correnti al minimo della loro intensità, e una situazione meteomarina buona.
Siamo quindi salpati immediatamente verso lo stretto... Dopo poche miglia, incontriamo subito uno scirocco a 22 nodi, e scegliamo di proseguire solo con il genoa.
All`imboccatura dello stretto, verso le 15.00 troviamo un metro e mezzo di onda da Sud, e vento da Sud a 27 nodi, con punte oltre i 30... Riduciamo il Genoa, ormai è tardi per issare la randa con tre mani di terzaroli, e, dopo infiniti bordi, tanta acqua, tantissime navi, e una corrente che sembrava un fiume in piena, alle 16.40, siamo finalmente fuori dallo stretto, e ci dirigiamo solo a motore a tutta birra verso la Calabria.

CALABRIA:

La navigazione prosegue tutta la notte, in mezzo a un`infinità di mercantili, e, nella zona di Roccella Ionica, anche di pescherecci a strascico, ma senza alcun pericolo. Impieghiamo tutto il giorno ad attraversare il Golfo di Squillace, con vento al traverso a 10 nodi, randa e gennaker; alle 10.53, lasciato alle spalle un fronte temporalesco che si dirigeva verso l`entroterra, abbiamo una sorpresa... alle nostre spalle, circa 2 miglia più a Sud, si sta materializzando una tromba marina... è durata pochi minuti, ma è uno spettacolo veramente inquietante ed affascinante allo stesso tempo, che ti lascia un pò spiazzato. Ho comunque scelto di tenere le vele issate, e cercare di allontanarmi il più possibile dal pericolo, anche se già avevo notato che si dirigeva verso la costa e non verso di noi.

GOLFO DI TARANTO:

Alle 16.36, lasciamo alle nostre spalle Punta Colonne, a Sud di Crotone, e ci dirigiamo, con randa e genoa, e vento di bolina larga verso Santa Maria di Leuca. Abbiamo anche potuto riposare qualche ora a testa, a causa della totale assenza di traffico navale; le ultime 20 miglia (il faro di Capo di Leuca è visibile da 24 miglia, con 3 lampi ogni 15 secondi. è un bel torrione ottagonale, con finestre triangolari, che merita una visita)sono state segnate da un vento di tramontana a 10-14 nodi, che ci ha costretti ad ammainare il genoa, e poi anche la randa, e proseguire solo a motore fino a Santa Maria di Leuca, dove siamo arrivati alle 5.40 di stamattina, abbiamo ormeggiato senza problemi in un bel marina attrezzato, dove tra l`altro si paga pochissimo (35 € a fronte dei 65 € di Milazzo).
Mi sono svegliato stamattina alle 10.00, ben riposato, mentre Checco è ancora in cuccetta che dorme come un ghiro. Ieri notte alla fine stava crollando, il cervello connetteva poco, disturbi all`equilibrio, e anche una semplice operazione come mettere un parabordo era diventata difficile e potenzialmente pericolosa.
Il personale del porto è molto disponibile e gentile, ed il paesino, è il classico paesino di mare del mediterraneo, con le casette basse bianche, molto pittoresco, che visiteremo questo pomeriggio se Checco resuscita, come andiamo a fare la spesa. Ah, ecco... è appena resuscitato...
Scappo a preparare il pranzo!

25 ottobre:

Santa Maria di Leuca

Dopo l`arrivo stamattina alle 5.40, ci siamo buttati a letto, dove siamo letteralmente crollati. Al nostro risveglio, in tarda mattinata, ci siamo occupati di regolare l’ormeggio col porto, pulire e riordinare la barca, poi dopo un pranzo serio, ci siamo diretti a fare la spesa, e a cercare le carte nautiche che però non abbiamo trovato. Prima di cena, abbiamo effettuato un controllo generale sul motore e sull`asse dell`elica. A parte il filtro dell`acqua da pulire, era tutto ok. Abbiamo inoltre provveduto ad asciugare un poco di condensa che si era formata nei vani sotto il letto della cabina di poppa, a causa del riscaldamento degli stessi dovuto al motore tenuto acceso per lunghi periodi di tempo. Il contatto fra lo scafo caldo e l`acqua fredda del mare, ha quindi portato al formarsi di condensa.
Riguardo al paesino, è veramente un piccolo gioiello. Strade pulitissime e ben curate, tanti locali, negozi e hotels, e delle bellissime ville ottocentesche molto pittoresche.
Domattina alle 9.00 facciamo rifornimento di carburante, e ripartiamo verso l`Adriatico, dove contiamo di fare scalo a Bari.

25 ottobre:

Ore 15.00 fermi in avaria

Stamattina alle 9, siamo salpati da santa Maria di Leuca, diretti verso bari, con vento da nord a 15 nodi e un poco di onda... ma, dopo appena 5 miglia, il motore perde potenza e fuma bianco... spegniamo subito, issiamo le vele e invertiamo la rotta. Come per incanto, il mare diventa piatto come una tavola, e il vento scende a 5 nodi...
Il problema sembra non essere nulla di grave, l`olio c`è, e non è emulsionato, il liquido di raffreddamento pure, l`acqua di raffreddamento viene espulsa normalmente, e il motore gira, segno che non è grippato... Però fa rumore di punteria, e fuma bianco, segno che sta bruciando olio. Forse si tratta delle valvole, o di qualche fascia dei cilindri, ma questo potrà dirlo solo il meccanico, che fra mezz`ora arriva a dare un`occhiata, speriamo bene!

25 ottobre:

Alle 17.00 è finalmente arrivato il meccanico a bordo, che, dopo aver ascoltato da noi un resoconto dei fatti, e aver sentito il motore in moto, ci ha subito rincuorati: " il motore sta andando ad un solo cilindro, ci vuole il pompista, ma oggi è chiuso, se ne riparla lunedì"
Dopo di che, non ci resta che fare i turisti..... fino a lunedì mattina... per fortuna è un bel posto, e la gente è disponibilissima. Addirittura ci siamo visti salutare per strada dal titolare del supermarket, che ci ha riconosciuti.

27 Ottobre:

Dopo la giornata di ieri passata a rigirarci i pollici, stamattina alle 8.00 è venuto il meccanico a bordo, che ha smontato gli iniettori e li ha portati dal pompista per pulirli... Siamo in attesa che ritorni per vedere come va... Il meccanico ha appena rimontato gli iniettori, il motore è un orologio, e fra mezz`ora salpiamo, direzione Venezia, possibilmente senza scalo. In caso contrario, abbiamo programmato come possibili soste Brindisi, Monopoli, Bari, Vieste, distanti fra loro circa 50 miglia una dall`altra, e Ancona, a metà strada fra Vieste e Venezia.
Ringraziamo il Porticciolo turistico di Santa Maria di Leuca, per l`efficienza, gentilezza e ottima accoglienza e assistenza ricevuta, e il Sig. Giovanni Amodio, meccanico marino, per la sua gentilezza, competenza e rapidità nel risolvere il problema.

28 ottobre:

Fermi a Brindisi, scirocco 7

Alle 06.30 di stamattina, dopo 60 miglia di navigazione, abbiamo deciso di entrare a Brindisi a causa della burrasca da scirocco che sapevamo ci stava inseguendo da S. Maria di Leuca.
Tuttavia, sapendo di avere una finestra che ci consentiva di navigare fino all`alba, ieri abbiamo deciso di salpare ugualmente, calcolando che per l`alba saremmo arrivati a Brindisi, e, se non fosse più stato possibile navigare, avremmo riparato in porto, e atteso che il tempo si calmasse.
Quando alle 06.00 era ormai chiaro che stava entrando mare, in quanto l`onda, seppur di poppa cominciava ad accorciarsi e gonfiarsi, e il vento, che ha tirato per tutta la notte a 15 nodi, facendoci filare a 7.5 nodi è salito in pochi minuti a 20 nodi, abbiamo deciso che era il caso di fermarci e aspettare.
Adesso siamo ormeggiati presso il molo della Lega Navale di Brindisi (il bello della Lega Navale, è che in molti porti il primo e a volte anche il secondo giorno non si pagano, e comunque i costi sono molto limitati rispetto a un marina, e i servizi sono identici), nel porto interno, proprio di fronte all`arsenale navale, e di fronte a noi c`è la nave San Giorgio, della Marina Militare.
Stando a quanto dicono le previsioni, avremo tre giorni di scirocco forza 6-7, e possibilità di piogge.
Purtroppo il problema al motore ci ha fatto perdere l`alta pressione che ci avrebbe consentito di navigare tranquillamente ed essere ormai già in vista di Venezia.

31 ottobre:

Fermi a Villanova di Ostuni per un presunto forza 9…

Appena partiti da Brindisi stamattina, dopo circa due ore di viaggio la situazione meteo muta del tutto, e il vhf, avvisa di un forza 9 in arrivo sull`Adriatico meridionale... Abbiamo quindi deciso di ormeggiare a villanova di ostuni, 20 miglia a nord di Brindisi, per attendere qualche ora, e vedere cosa succede. Siamo attualmente in attesa di un meteo aggiornato. Il porto è microscopico, c’è appena lo spazio e il fondale per manovrare, e la Lega Navale ci rifiuta l’ormeggio nonostante ci siano dei posti liberi. Ripieghiamo su un moletto galleggiante più defilato e apparentemente abbandonato, che ci dicono sia un “ormeggio libero”. Non c’è la passerella per scendere dal molo alla terraferma, e le colonnine sono nastrate e fuori uso, per cui siamo costretti a fare uso del gruppo elettrogeno.
Di seguito, un estratto del meteo emesso dall`aeronautica militare alle 12.00 di oggi


AVVISI:
TEMPORALI IN CORSO: SU MAR LIGURE, CANALE DI SARDEGNA, ADRIATICO
SETTENTRIONALE ET MARE NORD BALEARI.
TEMPORALI PREVISTI: SU MAR LIGURE, MAR DI CORSICA, MARE E CANALE DI
SARDEGNA, TIRRENO SETTENTRIONALE, TIRRENO CENTRALE, TIRRENO
MERIDIONALE OVEST, STRETTO DI SICILIA, ADRIATICO CENTRALE, ADRIATICO
SETTENTRIONALE ET MEDITERRANEO OCCIDENTALE.
BURRASCHE IN CORSO:
-SUD 8 SU MAR LIGURE, MAR DI CORSICA, MAR DI SARDEGNA, TIRRENO
SETTENTRIONALE ET TIRRENO CENTRALE OVEST,
-SUD 7 SU CANALE DI SARDEGNA, TIRRENO CENTRALE EST, TIRRENO
MERIDIONALE OVEST ET ADRIATICO SETTENTRIONALE,
-SUDOVEST 7 SU MEDITERRANEO OCCIDENTALE.
BURRASCHE PREVISTE:
-OVEST 8 SU CANALE DI SARDEGNA,
-SUD 8 SU MAR DI CORSICA, MAR DI SARDEGNA, TIRRENO SETTENTRIONALE,
SETTORI OVEST TIRRENO CENTRALE E MERIDIONALE ET IONIO MERIDIONALE,
-SUDEST 7 SU TIRRENO CENTRALE EST,
-SUD 9 SU TIRRENO MERIDIONALE EST,
-SUDOVEST 8 SU STRETTO DI SICILIA,
-SUDEST 8 SU IONIO SETTENTRIONALE ET ADRIATICO CENTRALE,
-SUDEST 9 SU ADRIATICO MERIDIONALE,
-SUD 7 SU MAR LIGURE, ADRIATICO SETTENTRIONALE, MARE SUD BALEARI ET
MAR LIBICO,
-SUDOVEST 7 SU MAR DI ALBORAN ET MARE NORD BALEARI.

2. SITUAZIONE:
SISTEMA FRONTALE SULL`ITALIA SETTENTRIONALE E` IN INTENSIFICAZIONE E
SI MUOVE LENTAMENTE VERSO NORDEST. DEPRESSIONE DI 1008 HPA
SULL`AFRICA NORD-OCCIDENTALE E` IN APPROFONDIMENTO E SI MUOVE VERSO
NORD/NORDEST. PRESSIONE ALTA E LIVELLATA DI 1020 HPA SUL
MEDITERRANEO ORIENTALE. SISTEMA FRONTALE SULLA PENISOLA IBERICA SI
MUOVE LENTAMENTE VERSO EST/NORDEST. LINEA TEMPORALESCA SULLA TUNISIA
SI MUOVE VERSO NORD

ADRIATICO MERIDIONALE: SUDEST 5 IN RINFORZO A 9 -PARZIALMENTE
NUVOLOSO IN AUMENTO CON PIOGGIA -VISIBILITA` BUONA IN DIMINUZIONE
-MOSSO IN AUMENTO /TENDENZA: SUD 8 -LOCALI PIOGGE.
-ADRIATICO CENTRALE: SUDEST 7 IN ROTAZIONE DA SUDEST E RINFORZO A 8
-PARZIALMENTE NUVOLOSO IN AUMENTO CON ISOLATI TEMPORALI -VISIBILITA`
BUONA IN DIMINUZIONE -MOSSO IN RAPIDO AUMENTO /TENDENZA: SUD 6
-ISOLATI TEMPORALI.
-ADRIATICO SETTENTRIONALE: SUD 7 -ISOLATI TEMPORALI IN
INTENSIFICAZIONE -VISIBILITA` DISCRETA IN DIMINUZIONE -MOLTO MOSSO
/TENDENZA: OVEST 5 -TEMPORALI.

01 novembre:

Ore 16.00

Nel pomeriggio ci fa visita un signore che si presenta come il padrone del molo, e ci informa del fatto che non possiamo stare lì. Spiego la situazione e chiedo il permesso di poter sostare almeno qualche ora per studiare il meteo, e mi dichiaro disposto a pagare la sosta nonostante non stiamo facendo uso di nessun servizio, e mi viene dato il permesso di restare.

Ore 16. 20

Il vhf trasmette un leggero miglioramento: la burrasca è scesa a 7, e la pressione è in leggero aumento. Il vento sotto costa non è fortissimo, va dai 16 ai 18 nodi, e, vista l’accoglienza, decidiamo di evitare guai in porto, e rischiare in mare. Il motore è stato avviato, salpiamo fra dieci minuti.

4 novembre:

Dopo tre giorni e due notti di navigazione, siamo arrivati oggi alle 17.00 in punto nel porto di Ancona.
Nessun problema durante il viaggio, a parte la rottura di un garroccio nella randa, all`altezza della prima mano di terzaroli, per un difetto di fabbrica. All`altezza di San Benedetto del Tronto inoltre, abbiamo incontrato un`infinità di pescherecci a strascico e di spadare che ci hanno creato non pochi problemi, sopratutto di notte. Costeggiando il Conero, il vento rinforza a 16 nodi, l’aria è molto fredda, e una nuvola bassa e grigia copre la cima del Monte. Sul versante sottovento vediamo che l’aria fredda accelera e la sfrangia a vista d’occhio. Il mare è diventato grigio e l’onda si è accorciata.
Che dire, vista dal mare è una splendida città, costruita ad anfiteatro sul costone del Monte Conero.
Il porto è bellissimo, dotato di tutti i servizi.
Ora siamo in attesa di un meteo aggiornato per sapere se domani possiamo coprire le ultime 120 miglia fino a Venezia.

Ore 19.30

Il meteo l`ha definita "burrasca equinoziale".... io la chiamo gran casino su tutto il Mediterraneo occidentale, ma non penso ci sia una grossa differenza... Comunque sia c`è un forza 7-8 sull`Adriatico settentrionale, che non penso impiegherà poco a calare, per cui, tè caldo, pane e Nutella, e si sta buoni, buoni nel bellissimo Marina Dorica di Ancona, un porto degno di nota, con 1200 posti barca che verranno prossimamente ampliati, e che ha VERAMENTE TUTTI I SERVIZI, fra cui un grande centro commerciale proprio sulla banchina principale.

7 novembre:

Arrivo a Venezia, sani e salvi.

Mercoledì mattina alle 10.00 siamo ripartiti da Ancona con un meteo che prevedeva miglioramenti per le prossime 24 ore.
Infatti, dopo una nottata di pioggia e vento, la mattina del 6 ci siamo svegliati con un bel sole, e assenza di vento, per cui paghiamo e scappiamo via più veloci della luce verso Venezia, 118 miglia più a nord, ma, dopo due ore di navigazione, ci troviamo avvolti dalla nebbia, e con un`onda lunga alta due metri che ci investiva di poppa... Finalmente alle 14 aggiornano il meteo, "cessata burrasca su Adriatico(...)vento da sudest 4, tendenza sudest 4".... decidiamo di stringere i denti, e con moltissima attenzione proseguiamo la navigazione, tanto più che ci trovavamo a oltre 20 miglia dalla costa, per cui la nostra preoccupazione maggiore era di non incappare in qualche peschereccio a strascico.
Nel corso della giornata, la nebbia diventa sempre più fitta, e il freddo aumenta, ma in compenso il mare si placa pian piano, e filiamo a 8 nodi verso Venezia, dove il gps ci indica come ora di arrivo (stimato) le 4 di mattina.
Decidiamo di mantenere rotta e velocità fino a Punta della Maestra, a nord delle valli di Comacchio, ed eventualmente di rallentare durante le ultime 10 miglia per aspettare l`alba.
Alle 17.00 finalmente usciamo all`improvviso dalla nebbia, ma lo spettacolo che ci si presenta davanti, per quanto migliore della nebbia non è dei più rosei. Infatti sopra di noi è tutto grigio di nuvole, e verso nordest vediamo dei lampi in lontananza. Anche il vento si è rinfrescato, e ha girato da nordovest. Manteniamo issati randa e genoa, e continuiamo la nostra corsa anche durante la notte, ma decidiamo di non dormire, e di stare pronti all`erta in caso di colpi di vento per il temporale.
Alle 4 di mattina infatti, la barca comincia a sentire il vento, sbanda e accelera di colpo. schizziamo sul ponte, vediamo che il temporale è proprio di fronte a noi, il vento sta girando, ora viene da est, ed è aumentato da 9 a 12 nodi.
Alle 4.30, il vento ha girato a sudest, ed è salito a oltre 17 nodi. Rolliamo il genoa, prendiamo immediatamente due mani di terzaroli alla randa, e ci mettiamo di gran lasco. La velocità non è diminuita, a dispetto dell`onda corta di 80 cm circa che si è alzata.
Accendiamo le luci di ponte, e andiamo a prua ad armare anche la tormentina, già pronta e assicurata alle draglie, in maniera da poterla issare rapidamente. Nel frattempo ha cominciato a piovere, e il temporale ci tira dentro sempre più velocemente, ma non possiamo modificare la rotta, in quanto a dritta abbiamo una piattaforma petrolifera, mentre a sinistra ci troviamo nei pressi di una zona di scarico di ordigni bellici, e più avanti abbiamo Punta della Maestra.
Passiamo il resto della notte fino alle 5.30 a zigzagare fra le piattaforme, i convogli a rimorchio e le petroliere, e cominciamo anche a rallentare un poco la corsa, in quanto abbiamo due ore di anticipo sulla tabella di marcia, e non possiamo entrare in Laguna prima del sorgere del sole, cioè le 6.57 del mattino. finalmente alle 6, con le prime luci dell`alba siamo al traverso del Lido di Venezia, il temporale è ormai alle spalle, ed è stato generoso. Ci ha portato via dalla nebbia, non ci ha maltrattati troppo e la tormentina non si è rivelata necessaria.
Di fronte a noi, individuiamo subito il faro della diga foranea del porto di Lido. Ammainiamo le vele, in quanto la nostra velocità è ancora troppo elevata, e non fa ancora propriamente luce, copriamo le ultime 3 miglia col solo motore al minimo, ad una velocità di 3 nodi. Sembra di essere su una petroliera… Non mi era mai capitato di dover cominciare a rallentare 10 miglia prima del porto!!
Alle 6.30 un urto in carena ci manda immediatamente in allarme! Abbiamo preso un tronco, che però sta già filando via di poppa. Ad una rapida occhiata col faro, per fortuna non ci sono danni, e l`abbiamo preso di striscio. 50 metri dopo, passiamo a 30 metri da un secondo tronco, ma ormai fa abbastanza luce per vedere in anticipo eventuali ostacoli.
Alle 07.00 del mattino, finalmente stiamo entrando fra i 2 fanali di Lido, il viaggio sta terminando, e qui comincia la risalita dei canali fino al porto di Portegrandi, in comune di Quarto d`Altino, 10 miglia nell`entroterra, sul canale Silone.
Da Bocca di Lido, imbocchiamo il Canale San Felice, costeggiamo Punta Sabbioni, che rimane alla nostra destra, dove possiamo vedere gli imponenti lavori per la realizzazione del MOSE, il sistema di chiuse che dovrebbe proteggere Venezia dal fenomeno dell`acqua alta.
Dopo poche miglia, svoltiamo a sinistra nel canale Murano - Burano, e quasi subito ci troviamo a sfilare con Zukabamba a nord della bellissima isola di Burano, con le sue casette colorate. Superata Burano, entriamo nel breve tratto del canale di Mazzorbo - Torcello, dove vediamo fra gli alberi la bellissima basilica del VII sec. , e da li imbocchiamo a dritta il Canale Silone, che ci porterà poi direttamente a destinazione fino a Portegrandi.
Il paesaggio è unico, e molto suggestivo. La laguna si presenta come un paradiso naturale, e navigarci su una barca a vela dopo un viaggio per mare di 1113 miglia nautiche, si rivela shockante ed emozionante allo stesso tempo. Per noi è una cosa molto inconsueta navigare quasi su un fiume, fra i canneti, gli alberi, e i campi ai bordi del canale. Incontriamo una miriade di uccelli palustri fra cui polli sultani, aironi bianchi e cinerini, anatroccoli ecc... alle 09.00, dopo 2 ore di navigazione nei canali, arriviamo finalmente nel porto di Portegrandi.
Le acque sono calmissime, il porto è ordinato e nuovissimo, gli ormeggi liberi sono tanti, e troviamo facilmente il nostro posto barca.
Siamo esausti, ma entusiasti e orgogliosi di noi stessi, e una volta sul molo, io e Checco ci scambiamo un grande abbraccio. Ce l`abbiamo fatta! i telefoni non fanno altro che squillare. Sono amici e parenti che chiamano per salutare e congratularsi.
Laura arriverà alle 10.00 con lo zio Flavio, e la cugina Caterina. Rivederla dopo tanto tempo è bellissimo ed emozionante!
Senza preoccuparci troppo, stavolta ci cambiamo dai vestiti da navigazione, ormai sporchi, puzzolenti e intrisi di sale e sbarchiamo con Due e Bonsai al guinzaglio per andare a salutare il resto degli amici che ci attendono a Monastier di Treviso, e per un pranzo coi fiocchi!
Rimane solo un pò di malinconia perchè il viaggio è finito, ma speriamo di poter salpare al più presto, e la prossima volta sarà per l`Oceano!

Vorrei innanzitutto ringraziare Luciano Scanu per avermi dato la possibilità di condividere il racconto di questa esperienza con tutti gli amici velisti e non, che frequentano il sito. Le impressioni a freddo sono che innanzitutto non è impossibile intraprendere un viaggio così lungo, e che il Mediterraneo può essere un’ottima palestra per chi vuole intraprendere l’esperienza di un viaggio attorno al mondo. Altra cosa molto importante, è che, se si sceglie di viaggiare in compagnia, bisogna trovare un compagno di viaggio con cui si va molto d’accordo e con cui instaurare quel feeling che porta a trovare la giusta armonia a bordo. Questo vale sia per ciò che riguarda i compiti che l’alternanza dei turni. Dalla mia esperienza, ho potuto inoltre notare che ciò che non si è mai fatto, lo si può apprendere navigando, come ha fatto Checco. Da questa esperienza comune inoltre, la nostra amicizia ne è uscita molto più rafforzata, e sicuramente abbiamo un mare di ricordi che ci porteremo dietro per sempre.

 
 
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