La Coppa America torna negli Usa Bmw Oracle batte Alinghi 2 a 0. Un'altra penalità al via per il defender. Primo lato combattuto, poi il trimarano di Larry Ellison domina. Il trofeo torna negli Stati Uniti dopo 15 anni
VALENCIA - Il Golden Gate Yach Club di San Francisco è il nuovo detentore della Coppa America. Il team che lo rappresenta, Bmw Oracle di Larry Ellison, ha conquistato il trofeo strappandolo alla Société Nautique de Genève , ad Alinghi, ad Ernesto Bertarelli, che nel 2003 l'aveva conquistata in Nuova Zelanda e poi difesa proprio qui a Valencia nel 2007 contro gli stessi neozelandesi. La prima sfida tra multiscafi giganti in America's Cup, si chiude con un 2-0 netto e indiscutibile a favore del trimarano di Oracle. Gli errori del pozzetto di Alinghi, anche questa volta, come nella prima regata ci sono stati. Ma probabilmente, a conti fatti, non hanno influito più di tanto, vista la superiorità del multiscafo Usa. Ora il trofeo torna negli Usa, da dove era "partito" nel 1995 con la vittoria dei neozelandesi. In quell'occasione al timone di Black Magic c'era Russel Coutts. Ora è il capo del team di Ellisio che riporta il trofeo in California. E che avrà come primo sfidante, molto probabilmente, Vincenzo Onorato, che con il suo Mascalzone Latino sarà il Challenger of Record.
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Ernesto Bertarelli (Ap) | PARTENZA - Una lunga attesa anche oggi, con molta incertezza. Il Comitato di regata arriva quasi fino all'orario limite delle 16.30 per dare il via. La "finestra" si apre alle 16.15: 8 nodi di vento alla partenza, un po' meno alla boa di bolina. Si gareggia su un triangolo di 13 miglia per lato. Onda lunga, che farà beccheggiare parecchio i multiscafi. La sorpresa c'è subito prima del via. Larry Ellison questa volta è a bordo e vede Bertarelli, o Peyron, al timone prendere una penalità, così come nella prima regata. E questa volta non per una manovra ravvicinata nel dial up, eventualità sempre possibile, ma per essersi trovati in posizione irregolare ai 5 minuti dal via. La fase successiva, poi, è disastrosa per il defender. Mentre Oracle, entrato al momento giusto da sinistra va molto profondo e poi risale, Alinghi entra, vira, si porta al centro della zona di prepartenza. Sembra volere la sinistra, ma alle sue spalle arriva lanciato Spithill, che lo supera e parte all'istante preciso del via, prendendosi la sinistra. Alinghi resta quasi fermo. Quando finalmente esce dallo stallo si lancia sulla destra del campo di regata.
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Alinghi e Bmw Oracle nella seconda regata (Reuters) |
IL PRIMO LATO - Il defender pare dunque in svantaggio e con il peso della penalità. Ma sul primo lato recupera in fretta lo svantaggio di oltre 200 metri e sembra navigare meglio della prima sfida. Raggiunge Bmw Oracle, che poi vira verso il centro. Lo fa anche Alinghi e punta verso il centro ma non si va all'incrocio. Oracle vira di nuovo, ma ogni manovra costa di più all'equipaggio del trimarano, che deve riavvolgere il genoa e poi riaprirlo sulle nuove mure. I nuovi assetti di Alinghi (vele e derive) sembrano funzionare: il catamarano ha un ottimo angolo di bolina e una velocità simile a quella del trimarano Usa. Alinghi, che espone una bandiera rossa di protesta ( da inoltrare alla giuria all'arrivo) , guadagna: prima 200 metri, poi 500. Gli assetti sono migliore e forse il lato destro ha più pressione. Poi verso la boa il vantaggio cala sui 300 metri. Oracle vira quando si trova sulla layline, Alinghi iniste mure a dritta e si arriva all'incrocio. Uno spettacolo da match race tra giganti, che non si attendeva alla viglia. La scelta tattica di Oracle è comunque premiata. Era in ritardo, ma più vicino alla layline. Virando si è messo in rotta per la boa, Alinghi ha insistito mure a dritta, incrociando davanti all'avversario. Ma forse troppo davanti: non sfrutta il vantaggio delle mure a diritta e non obbliga alcun modo costretto Spithill, al timone del trimarano, a modificare la propria direzione. A quel punto poi Alingi deve virare a sua volta. Pur essendo una manovra più veloce che sul trimarano, costa comunque molto. A Spithill basta mantenere la sua andatura per guadagnare, al passaggio della boa, ben 28".
AL LASCO - Sui due lati successivi, in andatura al lasco (il vento arriva non alle spalle ma neanche esattamente 90 gradi rispetto alla direzione della barca), Bmw era dato nettamente favorito. E in effetti rispetta il pronostico: qui la differenza dei due mezzi appare evidente. Bmw Oracle accelera subito, esprime tutta la sua potenza, arriva a toccare i 30 nodi mentre Alinghi è più lento e il vantaggio aumenta fino a un chilometro, poi quasi due. Intanto il sole cala all'orizzonte, i colori diventano suggestive, ma diminuisce la visibilità per gli equipaggi . La regata è a questo punto nettamente in mano a Bmw Oracle, che comincia l'ultimo lato del triangolo con 2 minuti e 44" di vantaggio.
L'ARRIVO - Il terzo lato non ha storia fino alla parte finale, quando il vento cala moltissimo. Nell'ultimo tratto lo svantaggio di Alinghi diminuisce. Ma la linea è ormai vicina: Bmw Oracle conquista la Coppa America. E' quasi buio: a bordo del trimarano si festeggia, mentre Alinghi, oltre un chilometro più indietro, si prepara a pagare anche questa volta la penalità. Il ritardo, alla fine è di %' 26". Gli errori tattici e strategici di Alinghi passano in secondo piano. Se anche avesse girato la prima boa in vantaggio, se anche non avesse avuto la penalità da scontare, sui due lati di lasco, avrebbe comunque subito il ritorno di DogZilla. L'esito difficilmente sarebbe cambiato.
Notizie da: Corriere.it
Elio Girompini
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