Quali saranno gli avversari di Giovanni Soldini e del suo Italia 70 nella prossima edizione della Volvo Ocean Race, il Giro del Mondo in equipaggio (ex Whitbread) che parte nell'autunno 2011 da Alicante in Spagna? In quali porti si fermerà questa regata da sette tappe e 30.000 miglia di navigazione? Il Giornale della Vela, in anteprima, prova a fare qualche supposizione, anticipando l'annuncio definitivo sulle tappe del percorso che il nuovo direttore della Volvo Race, il norvegese Knut Frostad, annuncerà entro fine marzo.
Le barche in gara, chi c'è e chi spera di esserci
L'italianaL'Italia ci sarà con l'equipaggio al comando del nostro navigatore oceanico più famoso, il 43enne Giovanni Soldini. La barca, si sa, è il velocissimo Ericsson 3 che ha preso parte alla passata edizione del giro del mondo. L'ha acquistata il vicepresidente della Fiat John Elkann, grande appassionato di vela (naviga con lo splendido sloop Stealth, che era di suo nonno Gianni Agnelli) e grande amico di Soldini. Nel gruppo dirigente c'è anche Carlo Croce, un lontano passato come velista di Flying Dutchman e un presente come presidente del più antico club velico, lo Yacht Club Italiano, e della Fiv, la federazione della vela. Il terzo personaggio chiave è Fulvio Zendrini, grande esperto di marketing e comunicazione con esperienze nelle grandi agenzie di pubblicità e alla Telecom Italia. Si era ritirato dagli affari e gestiva un delizioso "hotel de charme" a Camogli, sulla riviera ligure di levante. Ora è tornato in pista per gestire un evento così importante come una partecipazione italiana alla regata attorno al mondo più famosa del pianeta. Ora la barca, che si chiama (per ora) Italia 70, è ormeggiata a Porto Lotti vicino a La Spezia e attende la scelta definitiva dell'equipaggio, di poter scrivere sulla poppa e sulle vele il nome dello sponsor principale. Una sola cosa, per ora, è certa: a bordo saliranno solo velisti italiani. >> Guarda il teaser di Italia 70
Le altre barcheE gli altri partecipanti che saranno al via nel 2011? Ben cinquanta sono le richieste preliminari di partecipazione, ma chi ci sarà con certezza, l'abbiamo già accennato, è Groupama 4. Il numero 3 è un mega trimarano che sta cercando di conquistare il record del giro del mondo a vela in equipaggio. La barca è l'ex Ericsson 4, vincitore della passata edizione che sta cominciando i primi test in Francia a Lorient. Al comando ci sarà Franck Cammas, che ora si trova in mezzo all'oecano Pacifico con il Groupama 3. Gli spagnoli stanno confermando la partecipazione con Espagnol Telefonica, al comando del veterano Pedro Campos. Al via non dovrebbe mancare Puma, che aveva partecipato all'edizione precedente. Confermato lo skipper Ken Read, statunitense. Sebastien Josse, skipper di ABN Amro II, è ancora in cerca di uno sponsor per essere della partita. Chi ormai ha invece dato forfait è il veterano neozelandese Grant Dalton, scaricato dallo Yacht Club Costa Smeralda che ha preferito rilanciare il nome Azzurra per cercare di partecipare alla prossima Coppa America. Questa è la soluzione ad oggi, ma se la crisi economico-finanziaria mollerà un pò la presa, sono pronti a confermare l'adesione equipaggi russi, inglesi, scandinavi, cinesi, brasiliani. I prossimi mesi saranno decisivi. Perché alla fine ci saranno tanti partecipanti Questa volta partecipare alla Volvo Ocean Race costerà relativamente poco. Non saranno più necessari budget da 80 milioni di dollari per avere la speranza di vincere questa mitica regata. Gli esperti stimano che anche con 20 milioni di dollari si potrà essere competitivi. Vediamo perché. Innanzitutto non si "butteranno via" le barche della passata edizione, grazie al nuovo regolamento che non ha enormi modifiche rispetto al precedente. Ecco perchè i team (anche quello italiano) si sono accaparrati le migliori barche dell'edizione precedente. Il risparmio di costi è evidente. E poi, questa volta è vietato da parte dei team l'uso e i test tra due barche (vedi quello che è accaduto nella preparazione con Ericsson 3 e 4). E anche qui si risparmiano dei bei soldini. Per finir, e è stato limitata la produzione e l'uso a bordo delle vele. Credetemi, nella passata edizione in vele è stato speso un patrimonio. Per sicurezza, vi ricordiamo che i Volvo 70 (così si chaimano queste barche) sono monoscafi di oltre 20 metri, con un albero in carbonio di oltre 30 metri, chiglia basculante, serbatoi di zavorra mobili (water ballast), derive di prua mobili (canard), linee d'acqua tiratissime e strutture in materiali compositi. Scafi in grado di macinare medie giornaliere superiori alle 600 miglia con una velocità media di 25 nodi e punte fino a 39 nodi.
Indiscrezioni sulle tappe in giro per il mondo L'Europa Una cosa è già certa per Soldini & C., la prima tappa sarà da Alicante a Città del Capo in Sud Africa. Seimilacinquecento miglia attraverso l'oceano Atlantico, puntando a sud. E' già ufficiale anche che la tappa atlantica sulla via del ritorno, nell'estate 2012 sarà Lisbona. La capitale del Portogallo aveva già cercato di accaparrarsi la Coppa America del 2007, finita poi come tutti sanno a Valencia. Le barche della Volvo entreranno nello spettacolare, enorme, canale dove sfocia il fiume Tago. E sarà un vero spettacolo. Le rive del fiume sono diventate negli ultimi anni il centro della vita della città, con locali e ristoranti che si affacciano sul maestoso Tago e ci sono splendidi edifici dell'archeologia industriale perfettamente ristrutturati. Anche la Francia, che al via schiererà un Volvo 70 del team Groupama, si è accaparrata la sua tappa a Lorient, una delle capitali della vela europee, sulla costa atlantica. E qui, ne siamo certi, mgliaia di appassionati transalpini si affolleranno sulle banchine. Vi ricordiamo che a Lorient ha sede la Cité de la Voile Eric Tabarly una cittadella dedicata alla vela e che porta il nome del mitico skipper francese che partecipò ben quattro volte alla Whitbread che poi sarebbe diventata la Volvo Ocean Race: nel 1973-74 con Pen Duick VI, nel 1981-82 su Euromarché, 1985-86 su Côte d'Or e nel 1993-94 su La Poste. Durante lo stopover di Lorient il cuore del villaggio sarà proprio rappresentato dalla Cité de la Voile Eric Tabarly. Ma quali saranno le altre tappe che porteranno i concorrenti per nove mesi in cinque oceani e quattro continenti? Il direttore Knut Frostad, che ha al suo attivo quattro partecipazioni alla Volvo Ocean Race su Intrum Justitia, Kvaerner Innovation, Djuice et Brasil 1, il problema più grosso ce l'ha con le altre, eventuali, tappe europee. In gara ci sono le nazioni che hanno una barca al via. Gli italiani reclamano una tappa e ci tengono molto, ovviamente ad uno stop nella Penisola. Genova, la Maddalena, Porto Cervo, Napoli, Trapani sono le maggiori candidate. Ma gli organizzatori tengono in grande considerazione anche l'Irlanda che ha già accolto l'ultima edizione della regata oceanica in equipaggio più famosa del mondo. Una cosa sembra certa, l'ultima tappa, quella del rientro finale in Europa sarà ad appannaggio della Norvegia, patria del nuovo direttore generale: Si parla di Oslo con il suo spettacolare e riparatissimo fiordo. In ogni caso la finish line sarà in Scandinavia che è la nazione dello sponsor, la casa automobilistica Volvo.
Australia o Nuova Zelanda? Malgrado sia certo che il mito della vela, il neozelandese Grant Dalton non sarà questa volta la via, sembra irrinunciabile una tappa in Nuova Zelanda a Auckland, un'altra grande capitale della vela. Ma la Nuova Zelanda è un piccolo paese, commercialmente poco rilevante. Quindi l'Australia preme e potrebbe spuntarla con Sydney o con una città della costa est.
Gli arabi vogliono la loro tappa Forti dei loro petrodollari, della voglia di attrarre turisti per non rischiare di far tornare una cattedrale nel deserto i loro investimenti immobiliari, i paesi degli Emirati Arabi reclamano una tappa. In declino la scelta di Ras al-Khaimah, che era la sede della 33esima Coppa America prima che la corte di New York smentisse Ernesto Bertarelli che l'aveva scelta. Lottano sul filo di lana Dubai e Abu Dhabi che sono sul mare e hanno costruito infrastrutture sul mare faraoniche che, a causa della crisi, rischiano di rimanere vuote. In leggero vantaggio sembra Abu Dhabi.
La Cina e l'Oriente alla ribalta Una cosa è sicura, non sarà Qingdao la sede della tappa asiatica. Nell'edizione precedente della Volvo Race era spinta dalla scelta come sede delle Olimpiadi della vela. Ora in gran voga e si dice certa la scelta di Sanya sull'isola di Hainan, in pieno Mar della Cina. Questa località balneare è stata sede di un'edizione di Miss Mondo ed è adorata dai russi. Si trova a sud-ovest di Hong Hong, alla stessa latitudine delle Hawaii e del nord delle Filippine.
Il Brasile è certo, gli Stati Uniti sperano Cosa è meglio di una tappa brasiliana per le barche che arrivano dall'Oceania e hanno passato il mitico Capo Horn, estremità sud dell'America del sud? La soluzione logica sarebbe Rio de Janeiro ma tutti ricordano quanto si era stati bene nel 1998 a Sao Sebastiao quando vinse la Volvo race Paul Cayard con EF Language. Poche le chances per gli Stati Uniti che si sono appena riportati a casa la Coppa America.
Fonte: Giornale della vela |