Il cielo di sempre. Il cielo che vediamo a occhio nudo e che in secoli lontani, uomini come noi guardavano con stupore, ammirazione e perché no, con timore, esercita un fascino indicibile. A testimonianza di quanta influenza ha avuto sull’uomo preistorico, i monumenti megalitici di cui è disseminata la terra, a ricordarci l’osservazione attenta che i nostri antenati facevano del “manto stellato” e di come facesse parte di tutta la loro vita, sia mitica sia religiosa.
Il cielo con tutte le sue stelle ha sempre esercitato un fascino misterioso sull'uomo fin dai tempi remoti, e ancora, nonostante siano trascorsi diversi millenni, la volta celeste è rimasta invariata e l'osservazione degli Astri anche sull’uomo moderno, è rimasta sempre affascinante.
Le opere che i nostri antenati ci hanno lasciato, come il tempio del Sole di Stonehenge, i sistemi di menhir allineati ad indicare punti astronomici, e ancora le sepolture orientate sapientemente, le stesse chiese cristiane, le piramidi d’Egitto costruite con criteri di orientamento ben precisi,
E’ osservando le stelle che l’uomo si è orientato nelle navigazioni alla scoperta di nuove terre, solo facendo affidamento su di esse riusciva a tracciare la rotta da seguire. Nonostante i secoli trascorsi, strumenti sofisticati facciano parte del “corredo” delle navi di oggi, abbiamo ancora bisogno del nostro amato cielo, delle stelle che illuminano la volta celeste, per riuscire a determinare con certezza la posizione della nostra barca.
Quante volte sarà capitato nelle serate estive, all’ancora in qualche bellissima baia, sdraiati in pozzetto con lo sguardo all’insù, a goderci il silenzio delle stelle. Che meraviglia! Come si può pensare di essere i soli abitanti di un’immensità..
Tutte le stelle che vediamo nella volta celeste formano dei gruppi, ognuno di questi, forma una costellazione, spesso rappresenta dalla figura stilizzata di un animale da cui prende il nome. A ogni stella delle costellazioni è attribuito un nome. Sono proprio questi nomi cui fanno riferimento i navigatori per il calcolo della posizione negli oceani di tutto il mondo.
Chi è stato con me all’ancora o ha navigato in notturna, sa quanto tempo trascorro a guardare le stelle e insegnare ai miei compagni di viaggio a riconoscere le costellazioni più importanti. E’ una pratica che faccio regolarmente affinché anch’io rimanga sempre abituato al ritrovamento immediato delle costellazioni conosciute.
Proviamo a imparare le figure e riconoscere in seguito nel cielo le costellazioni più importanti cui poter fare riferimento più avanti per continuare la nostra conoscenza.
Fin da bambini ci insegnavano a riconoscere la costellazione chiamata “Orsa maggiore”, conosciuta anche come “il Grande Carro”, e poco distante si trova “l’Orsa Minore”, chiamata anche carro minore. Il secondo nome delle due costellazioni è dovuto alla forma di un carro con il timone.
Supponendo di essere in una latitudine di 45°, la costellazione più facile da individuare verso Nord, è L’orsa Maggiore dalla quale, tracciando una ipotetica retta tra le due stelle “Merak e Dubhe” del lato posteriore del carro chiamate “ le guardie dell’Orsa Maggiore”, proseguendo, per 5 volte la distanza, si arriva alla Stella Polare che si trova 30° più a Nord e fa parte dell’Orsa Minore. Se invece tracciamo una retta dalla stella “Megrez” dell’orsa maggiore, attraversando la Polare e proseguendo della stessa distanza, arriviamo alla stella “Caph” della costellazione di “Cassiopea”, anch’essa molto semplice da trovare, poiché la cui figura rappresenta una “W”. Sia la costellazione dell’Orsa Maggiore, sia quella di Cassiopea, ruotando sull’asse terrestre le ritroveremo sempre vicinissime alla Stella Polare.
Le stelle dell’Orsa Maggiore sono chiamate, in ordine da ovest ad est, Dubhe, Merak, Phecda, Megrez, Alioth, Mizar e Alkaid (o Benetnasch). Quelle dell’Orsa Minore si chiamano, Polaris, Yildun, Alifa, Alasco, kochab, Perlad. Le stelle di Cassipea sono, Segin, Ksora Ruchbah, Cih, Schedar, Caph. Queste costellazioni fanno parte dell’emisfero Boreale.
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