La parola tatuaggio deriva dal polinesiano "tatau" che letteralmente significa battere o marchiare e indica il picchiettare del legnetto sull'ago per bucare la pelle. L'introduzione di questo termine polinesiano è da attribuire al capitano James Cook che nel suo diario descriveva la tecnica del tatuare degli indigeni polinesiani. Da tatau quindi poi derivò la parola inglese tattoo. All'epoca di Cook nasce il tatuaggio moderno occidentale: Egli stesso si fece tatuare in Polinesia, assieme a diversi suoi marinai. In seguito, i marinai si facevano tatuare durante i loro viaggi in oriente, imparavano le tecniche, cominciavano a tatuarsi a vicenda e nel giro di pochi anni in tutti i grandi porti europei e americani si poteva trovare un tattoo shop. Fra i temi, dai primi tatuaggi tribali polinesiani, portati in europa dai marinai di Cook, si è poi passati a temi più "occidentali" e "marini" in senso stretto: ancore, cime, nodi, rose dei venti, imbarcazioni o velieri... Fino a diventare una tradizione più che radicata nel mondo della nautica.
Un'altra tradizione in uso fra i velisti oceanici, è che dopo aver attraversato il Pacifico, sarebbe di buon auspicio fare un tatuaggio appena giunti in Polinesia. Quì ci agganciamo alla leggenda dei tatuaggi dispari, che è collegata ad una vecchia tradizione marinaresca (non è stata messa in giro dai tatuatori): I marinai che dovevano partire per una lunga traversata o al loro primo imbarco, si tatuavano una prima volta nel porto di partenza, una seconda nel porto di arrivo ed infine una terza volta tornati nel porto di partenza (cioè a casa). Avere un numero pari di tatuaggi significava quindi essere lontani da casa, dalla famiglia e in balia degli eventi, per questo si diceva che portasse sfortuna. Ovviamente è solo una leggenda, e ne esistono pure due versioni, una che dice che i marinai facevano i 3 tatuaggi solo durante il primo viaggio in mare ed una che dice che i marinai facevano 3 tatuaggi ad ogni viaggio in mare della loro cariera. I significati di questo tipo di tatuaggi, sono fra i più vari: l'ancora è un simbolo di fortuna fin dai tempi più antichi, la rosa dei venti, che corrisponde anche al quadrante di una bussola, è attribuibile forse al "buon vento".
Inviato da zukabamba
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