Una storia per niente comune e difficile credere, sembra proprio tratta da un film.
Avete presente il film con Kevin Costner Waterworld? A causa dello scioglimento dei ghiacci gli uomini sopravvivono su strane imbarcazioni improvvisate alla ricerca della terraferma. Incredibile ma vero, c'è qualcuno che lo fa davvero, è una strana ciurma che di piratesco ha solo l'aspetto un po' trasandato. Ecco la storia di chi si è imbattuto in una barca davvero particolare.
Una domenica pomeriggio nelle acque del Costa Rica, Centro America, una coppia franco-americana partita da Los Angeles a bordo del Blue Goose, un Ericson 38, per un viaggio lungo le coste del Pacifico, si imbatte in quello che aveva tutta l'aria di essere un vascello di pirati usciti direttamente dal film di Waterworld.
Inizialmente i due se ne tengono alla larga, non riuscendo bene a inquadrare quella strana imbarcazione e anzi, un pò intimoriti dal fatto che l'equipaggio a bordo potesse avere cattive intenzioni. Alla sera, riparati nel porto di Quepos, durante la cena qualcuno inizia a parlare proprio di quella "bestia". "C' è una strana imbarcazione ormeggiata nella baia da un po'" - gli raccontano degli amici - "Hanno una specie di vascello dei pirati ma non hanno cattive intenzioni, anzi... L'anno scorso si sono piazzati in mezzo alle barche a motore di lusso del porto, ma hanno fatto talmente casino da essere cacciati". Basta questo per incuriosire la coppia che torna vicino alla strana imbarcazione e getta l'ancora.
IL VASCELLO DI WATERWORLD Si tratta di una barca costruita interamente in legno e resina epossidica, una specie di trimarano che ricorda quelli polinesiani, con due piccoli gallegianti ai lati e un grande scafo centrale portante. Non assomiglia a niente di già visto in giro: lo scafo principale è molto basso e tozzo, sovrastato da una cabina alta e finestrata (stile galeoni Settecenteschi), con un albero troppo piccolo per essere invelato (non supera i 4 metri di latezza) e al posto delle vele sventola una bandiera dei pirati. Oltre una specie di tendalino blu improvvisato a protezione della coperta. Il ponte ornato da figure di pesci aggressivi. È tutto molto suggestivo, e la coppia non si lascia sfuggire l'occasione di conoscere meglio l'equipaggio.
UN SURFISTA PER PIRATA Il comandante è un surfista di una cinquantina d'anni in gran forma che invita tutti a bordo e racconta: "Lo scorso anno sono passato dal marina di Quepos ma non hanno voluto fare carburante perché non ho il certificato di registrazione ufficiale della barca, Ad essere sinceri devo dire che l'ho costruita nel mio atellier a Santa Teresa nella penisola di Nicoya, con degli amici e molta birra. Io sono un ebanista tutto mi è uscito dalla testa così come lo vedete e nemmeno c'ho pensato all'immatricolazione della barca. Scesa la notte lo scorso anno mi sono divertito ad entrare in porto senza permesso e abordo eravamo in tanti, tutti mascherati da pirati. Ci siamo lanciati a terra per cercare la benzina tutti armati di spade di plastica. Il nostro modo di vivere il mare è radicale e non può essere certo preso ad esempio ma state certi che a noi ci si affeziona".
È stato uno degli incontri più straordinari capitati alla coppia franco-americana, che in anni di "vagabondaggio" per i mari americani, ne ha viste e sentite di cose strane. Ma mai un vascelo dei pirati tanto divertenti!
Newsletter: Giornaledelavela |