22/10/2013 15:12:22 - Banchina pubblica? Se non paghi subito ti tagliamo
Questa storia mi è capitata di sentirla altre volte anche se non per quel porto. Dispiace in ogni caso quando succede che a causa dei prepotenti arroganti devi lasciare l'ormeggio, posto sicuro, per calare l'ancora altrove, poco prima che faccia buio.
Ecco una triste storia:
Minacce ad un armatore che aveva ormeggiato in una banchina pubblica (su indicazione della Guardia Costiera) nel porto di Cetraro, in Calabria: lo hanno "esortato" (pena il taglio degli ormeggi) a spostare la barca nei pontili a pagamento. Ecco il resoconto dell'episodio che l'armatore non ha mancato di segnalare al governo.
Estate 2103, porto di Cetraro, Calabria, ore 18. Pasquale Alfano con la sua piccola barca si ferma nel porticciolo calabro prima di raggiungere le Eolie. Chiede alla Guardia Costiera dove ormeggiare per la notte, gli indicano una banchina vuota dove si affianca. Mentre si rilassa con un bel sigaro arriva un signore che si spaccia come dipendente della società portuale e lo invita ad andarsene da quella banchina vuota.
Fa capire a Pasquale che, se non molla gli ormeggi, durante la notte gli taglieranno gli ormeggi o lo cacceranno a forza. Se non vuole problemi deve ormeggiare ad uno dei due pontili poco distanti. Il nostro non si perde d'animo, chiama sul canale 16 la Guardia Costiera e racconta l'accaduto. Il militare gli risponde che deve andare all'ufficio della società che gestisce il porto di Cetraro, cioè quei pontili a cui si riferiva colui che l'ha minacciato. Ovviamente a pagamento.
A nulla serve far rilevare che l'ormeggio nel porto pubblico gratuito gli era stato segnalato dalla Guardia Costiera stessa, che la legge è dalla sua. Morale, prende la sua barca e si ancora nella rada davanti al porto. Non prima di aver fatto una bella croce rossa sulla carta nautica al nome Cetraro. Tornato a casa Pasquale ha inoltrato una lettera di protesta al ministro e, a noi, in copia. Aspettiamo la risposta del ministero.
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