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zukabamba
Vecchio amico velista del forum


Prov.: Oristano


5381 Messaggi

Inserito il - 15/11/2010 : 15:47:41  Mostra Profilo Invia a zukabamba un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Mastuciccio, non vedo motivi per sgridarti, anzi... trovo che il tuo intervento a riguardo sia molto interessante. Anzi, spesso queste cose possono dare lo spunto per fare delle discussioni interessanti e penso istruttive per tutti.
Un'osservazione che mi sento di fare, riguardo ai materiali, è che se noi pensiamo al maestro d'ascia odierno, è vero. I materiali sono rari e costosi. E' cresciuta la richiesta, il legname di buona qualità scarseggia, e via dicendo. Però è anche vero che io non ho più visto dei maestri d'ascia che a prescindere dal fatto che quel legname gli serva o no per un lavoro, si crei nel tempo un suo stock di legname selezionato e stagionato, come si faceva una volta. Spesso intere cataste di legname stagionato si tramandavano di nonno in nipote. Poi con l'avvento degli scafi in metallo e della vetroresina, si è persa questa tradizione. Si è perso anche in gran parte l'uso di essenze "nostrane", che solitamente quando viene abbattuto un albero, finiscono in qualche stufa.
Per citarti un esempio: trovami un secolo fa un maestro d'ascia che ti facesse una batana in mogano... avrebbe dell'assurdo, no?
La verigola che ho acquistato io ad esempio è tutta in larice... E' un essenza locale come ben sai, reperibile nel raggio di pochi km da Venezia... e i boschi di larice esistono eccome, e ogni anno diverse piante vengono abbattute.
Per il restauro della mia ho contattato un amico della zona di Vicenza, che ha svariate centinaia di ettari di bosco in concessione. Gli ho spiegato cosa mi serviva, e ho trovato il legname, pronto in tronchi già stagionati, tutto quello che voglio, devo solo andare, sceglierlo e portarmi via quello che mi serve. Ho saltato i passaggi, e sono andato direttamente alla sorgente. Ma al giorno d'oggi chi è che usa più il larice per fare una barca??
Oppure da noi in Sardegna, per il ponte dei pescherecci, si usa molto spesso il cipresso. Ora chi è che si prende la briga di andare a cercarsi i cipressi da far stagionare per poi lavorarli? nessuno... Per cui occorre trovare altri materiali in commercio, anche se costano di più e magari non hanno le stesse caratteristiche.
Poi ti dico, tanti una barchetta come quella verigola la regalerebbero al pizzaiolo, come è successo per 60 anni sino a oggi. Finchè non arriva il pazzo, e come osservi tu, il ruolo principale lo svolge la passione.
Nel mio caso poi era diventata quasi una missione, riuscire a scovare una verigola da salvare, forse un po anche per sciogliere un voto di gratitudine verso il mare e le barche, che mi hanno dato tanto. Chi decide di salvare una vecchia barca, quando non la vorrebbero nemmeno i topi, e sopratutto quando per la stessa cifra (prezzo di acquisto+restauro) potrebbe avere subito qualcosa di meglio, ha sempre dentro di se un qualcosa che lo muove.
A meno che non sia fatto per puro snobbismo o con totale incoscienza con la convinzione di prendere una barca per pochi soldi, e rimetterla su con niente.
So che pur avendo trovato il legname, quando comincerò a smantellare e a risolvere le magagne bestemmierò in nove lingue e mi roderò il fegato. Non mi aspetto nè che sia facile, nè che sia economico. Però è una cosa che sento dentro di me di dover fare.

Il mare darà ad ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni
(C.Colombo)
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n/a
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Prov.: Roma
Città: Milano


491 Messaggi

Inserito il - 15/11/2010 : 18:13:26  Mostra Profilo Invia a n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
mastuciccio ha scritto:

Un saluto a tutti ...

Claudio credo tu non abbia inteso il senso del discorso di Francesco. Spesso ci si interessa ad uno scafo classico in legno, perché chi lo vende lo ha trascurato e, sapendo il lavoro e la fatica che sono necessari alla sua sistemazione, non parlo di restauro, lo vende a cifre ridicole. In sostanza si è persa la famigliarità ad acquistare per 100mila € una barca e dargli una sistemata con altri 30mila. Se ci fosse questo mercato, i maestri d'ascia farebbero scorta di legname, avrebbero gli apprendisti e la capacità di fare certe lavorazioni, calafato piombature etc., farebbero parte del sapere comune.
Anch'io non faccio eccezione; il Rurik non l'ho pagato, ho invece pagato il restauro. Se avessi dovuto acquistarlo e restaurarlo non l'avrei fatto.
Il Maestro andava nel bosco a scegliersi lo stortame; oggi non è possibile. Il taglio nei boschi è regolamentato dalla forestale e fioccano le multe. Il terreno era disponibile per i cantieri; concessione in riva al mare per km. Oggi ogni mq lo paghi e poi ci paghi anche le tasse. Non c'è disinteresse da parte dei cantieri a trattare barche in legno. Sono gli armatori che vedono di buon grado spendere poco, manutenere ancora meno e alimentare un mercato del usato basato su modelli e non più tipologie di barche come la tua Verigola.

PS ... io preferisco che Bragozzo, Trabaccolo, Passera si scrivano maiuscolo perché sono un pezzo della nostra Italia.

Ciao,
Riccardo

Modificato da - n/a in data 15/11/2010 18:49:44
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mistral
Amico velista del forum



Regione: Lazio
Prov.: Roma
Città: Roma


654 Messaggi

Inserito il - 15/11/2010 : 19:14:49  Mostra Profilo Invia a mistral un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Far rivivere una vecchia barca che ormai andava verso la fine dell'esistenza e che ha fatto la storia, credo sia affascinante. Meritate un bel complimento sia per la passione sia per il coraggio, ma forse il secondo nasce dal primo.

In giro per il mondo
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zukabamba
Vecchio amico velista del forum


Prov.: Oristano


5381 Messaggi

Inserito il - 15/11/2010 : 20:35:38  Mostra Profilo Invia a zukabamba un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
è vero che il taglio dei boschi è regolamentato dalla forestale, però se si è informati sugli alberi da abbattere e se vengono abbattuti nel giusto periodo e con la luna giusta, anzichè farne legna da ardere si potrebbe utilizzare per la costruzione navale. Poi si, verissimo tutto il discorso che fai riguardo a costi, tasse, disinteresse e quant'altro...
Riguardo al fatto che recuperare un vecchio relitto, ripristinarlo, e mantenerlo efficiente sia una spesa da non sottovalutare, questo è verissimo. Si, il problema sono gli armatori. C'è chi ha la passione, e chi no... Io con quei soldi avrei portato via una bella barchetta di plastica con un 25 Cv, ma ho preferito salvare un pezzo di storia.

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(C.Colombo)
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n/a
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Prov.: Roma
Città: Milano


491 Messaggi

Inserito il - 16/11/2010 : 10:16:22  Mostra Profilo Invia a n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cmq neanche chi vende è interessato: gli ho scritto settimana scorsa e non ha risposto. Che tristezza.

Ciao,
Riccardo
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zukabamba
Vecchio amico velista del forum


Prov.: Oristano


5381 Messaggi

Inserito il - 16/11/2010 : 14:14:24  Mostra Profilo Invia a zukabamba un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Molti non rispondono alle email per diffidenza, oppure perchè non usano il pc...

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(C.Colombo)
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n/a
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Prov.: Roma
Città: Milano


491 Messaggi

Inserito il - 16/11/2010 : 15:43:23  Mostra Profilo Invia a n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vorresti dire che se lui vuole 100€ per la barca, a chi vuole comperare tocca anche pagare la telefonata perché lui non risponde alle mail gratis?
Che mondo di menefreghisti.

Ciao,
Riccardo

Modificato da - n/a in data 16/11/2010 15:48:21
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n/a
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Prov.: Roma
Città: Milano


491 Messaggi

Inserito il - 16/11/2010 : 16:28:32  Mostra Profilo Invia a n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rurik ha scritto:

Claudio, ... Forse questa gli somiglia e ne conferma l'origine.
http://www.trovobarche.it/index.php?a=2&b=12587
Mi sono accorto solo adesso che per 20.000€ ti danno anche il carrello stradale. Così sembra anche appetibile come barca!

Ciao,
Riccardo
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The Dreamer
Forum Admin



Regione: Sardegna
Prov.: Oristano


14860 Messaggi

Inserito il - 16/11/2010 : 22:05:28  Mostra Profilo Invia a The Dreamer un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
mastuciccio ha scritto:

Un saluto a tutti e scusatemi se non scrivo nella sezione giusta o se comunque sbaglio qualcosa,(gia mi immagino di prendermi qualche sgridata di qualche moderatore) ma volevo intervenire anche io nell'argomento della passera,naturalmente quella lussiniana,focalizzando l'attenzione,da maestro d'ascia,non tanto sulla barca in questione ma sul prezzo che la dice lunga sulla considerazione odierna verso particolari prodotti artigianali realizzabili solo da chi possiede buona maestria e tanta tanta esperienza.



Ciao Mastuciccio, finalmente ti sei convinto di partecipare; questo è il tuo regno nel quale potresti dare un buon contributo.


Di tanto in tanto mi torna in mente di rimettermi a fare il mio mestiere e cioè appunto il maestro d'ascia,convinto che problematiche tipo l'approvvigionamento di materiali ormai rari e costosi o il mettere su una struttura con tutti i problemi di natura economica e perchè no burocratica,possano seppur con grande fatica e rischi esser superati ma di fronte ad una barca,come mi faceva notare l'amico Rurik che conosco di persona e a cui vanno i miei saluti,di fronte ad una barca,dicevo,anzi ad una bella barca venduta a quel prezzo,e come essa ce ne sono tantissime altre,mi chiedo se non è più sano pensare di occuparsi d'altro per poter quindi sbarcare il lunario senza rovinarsi completamente.


Quando una persona s'innamora di una barca va oltre ragionevole cosiderazione.



Il vero problema è la passione



E questa è la verità......masochistica.


Alla mia età nonostante non possa più permettermi di perdere tempo nel fare qualcosa che non mi va di fare, continuo a farne; ma perché?

Stefini 36 Atlantic

Oristano
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mastuciccio
Nuovo amico velista del forum


Regione: Sardegna
Prov.: Sassari
Città: castelsardo


8 Messaggi

Inserito il - 17/11/2010 : 11:07:32  Mostra Profilo Invia a mastuciccio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie a tutti per l'accoglienza e scusate se non riesco a mettere o togliere faccine,o magari non sono in grado di estrapolare,come fate voi,delle frasi dalle risposte per poter rispondere dettagliatamente.Per quanto riguarda ciò che diceva Claudio,gli volevo dire che il reperimento dei materiali,è molto vincolato dal luogo in cui si opera,e dal tipo di imbarcazioni(fluviali,lacustri o marine)che si intende realizzare non perchè il pino larice,per esempio,abbia magari problemi di poca durata o perche sia un legname raro,ma perchè lo si trova a nord Italia,e soprattutto perchè e mi darai atto di questo,il fasciame di una barca a fondo piatto ha delle forme totalmente diverse da quelle del fasciame di un gozzo,magari anche moderno,vale a dire che per quanto ottimo,qualitativamente,il suddetto legno,difficilmente ti potrà fornire tavole di dimensioni e forme tali da consentirti una buona fasciatura di un gozzo moderno.Stesso dicasi per il pino corso o il pino di Svezia o comunque di qualche altra conifera in genere,appartenente alla razza delle pinacee che mentre possono essere utilizzati tranquillamente per tratti "dritti" di fasciame come quelli di gozzi piuttosto datati aventi curve molto dolci o blande che dir si voglia,male si prestano,ad essere utilizzati,per fasciare la poppa tonda o la prua oceanica di barche moderne,sia per la loro scarsa flessibilità,che per la loro forma piuttosto dritta che poco consente di ricavarne tavole a forte curvatura di cui si ha bisogno in questi casi,ecco perchè si utilizza il mogano(kaya,acajou ecc.)o il pino fruttifero,quello a chioma larga,per intenderci,quello che fa le pigne con i pinoli(che buoni) proprio per la loro durevolezza,flessibilità,forma e dimensioni.In secondo luogo,uno che abbia intenzione(malata)di mettersi o rimettersi a costruire barche con metodi tradizionali,ha bisogno di poter reperire abbastanza facilmente ed a buon mercato dei legni di cui ha bisogno(e non solo dei legni,qui si parla di chiodi,bambagia stoppa catramata pece etc) non può aspettare che l'amico abbatta la pianta o che la forestale stia disboscando un tratto ai limiti della strada,magari fuori stagione e pensare di reperire così,saltuariamnte,il legname di cui ha bisogno.In pratica io non sto dicendo che non esistono più i legni per la costruzione di barche tradizionali,ma se sono rimasti tre maestri d'ascia,che ancora esercitano,e consumano tre metri cubi di legname all'anno,non hanno ragione di esistere cento boscaioli e ottanta segherie specializzate,così sono daccordo con te,quando dici che parte dei legni che potrebbero essere utilizzati appunto per costruire barche,finiscono nella stufa,perchè purtroppo,non ci sono più le figure a cui rivolgersi per l'approvvigionamento e con cui avere un normale rapporto commerciale e di fiducia e soprattutto i pochi rivenditori e fornitori rimasti monopolizzano,ovviamente,il mercato con il conseguente innalzamento dei prezzi.Te l'immagini se in Italia ci fossero solo quattro rivenditori di tessuto di vetro e di resina poliestere,magari pure concentrati in una sola zona del paese,le coseguenze catastrofiche per gli operatori del settore? Come minimo scomparirebbero subito i piccoli artigiani,che non possono permettersi di tenere grossi capitali a terra e comunque sarebbe praticamente impossibile tentare di ripararsi da soli la piccola falla della propria barca. Mi pare di capire che sei di origini oristanesi come Luciano,conosco da tanti anni un maestro di Torregrande certo Gaetano Spanu (Tatanu)amico di famiglia ormai anziano,che dapprima costruiva "chiattini"(barche a fondo piatto)e barche da pesca anche di discrete dimensioni,ebbene,lui a differenza dei legnami utilizzati per i chiattini, reperiti nel "mercato locale" per le costruzioni più grandi,era costretto ad rivolgersi a segherie specializzate campane per i legni nostrani ed equatoriali per trovarli a lui confacenti ed a prezzi equi.Chiaramente doveva acquistarne grossi quantitativi anche perchè se no costava più il trasporto che la stessa merce,ma se lo poteva permettere agevolmente grazie alla forte richiesta di lavoro che aveva.Oggi gran parte di quelle segherie non esistono più e qualche sopravvissuta fa il bello e cattivo tempo.Al termine di questa lunga e forse tediosa discussione mi sento di dire che oggi costruire barche in maniera tradizionale,sarebbe molto più difficile che un tempo e che se anche uno provasse,per amore,a superare tutte le difficoltà,si troverebbe a competere con l'idea di poter comprare una barca di 6m a 100€ meditate gente.Ciao anche a te Lucià,prima o poi ti becco e ti offro il caffè.P.S. Guarda caso Riccà dove ci sei tu ci sono sempre discussioni bollenti ciao e saluti a tutti gli amici del forum
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mistral
Amico velista del forum



Regione: Lazio
Prov.: Roma
Città: Roma


654 Messaggi

Inserito il - 17/11/2010 : 12:44:56  Mostra Profilo Invia a mistral un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Prima o poi qui si farà un corso per operai d'ascia (non per maestri) almeno per capirne qualcosa di questo mondo affasciante che sta scomparendo. Gazie Mastuciccio.

In giro per il mondo
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mastuciccio
Nuovo amico velista del forum


Regione: Sardegna
Prov.: Sassari
Città: castelsardo


8 Messaggi

Inserito il - 17/11/2010 : 13:10:47  Mostra Profilo Invia a mastuciccio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie a te Mistral per l'interessamento alla discussione,dall'età di sei anni e mezzo (immagina un bimbo oggi di sei anni e mezzo magari col suo nintendo!)mio padre anch'egli maestro d'ascia,con cantiere e scivolo per alaggio e varo,in quel di Torre del Greco (NA),mi mandava a "bottega",d'estate finita la scuola,presso un suo zio fratello di mio nonno a loro volta anche loro maestri poichè,credeva che affiancandomi ad un maestro già anziano,con un rapporto meno confidenziale di quello che può esserci tra padre e figlio,avrei più in fretta e meglio imparato il mestiere.Ma sarà proprio nel tentativo di scoprire tutti i segreti che il mio anziano parente gelosamente custodiva e difendeva anche da me che mi sarà nato dentro il germe di quella sviscerata passione che ancora oggi nutro in maniera quasi maniacale per le barche? Esprimete un vostro parere.Ciao a tutti
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zukabamba
Vecchio amico velista del forum


Prov.: Oristano


5381 Messaggi

Inserito il - 17/11/2010 : 14:38:31  Mostra Profilo Invia a zukabamba un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
mistral ha scritto:

Prima o poi qui si farà un corso per operai d'ascia (non per maestri) almeno per capirne qualcosa di questo mondo affasciante che sta scomparendo. Gazie Mastuciccio.


Ciao Mistral,
Quì a Venezia la realtà delle costruzioni in legno è molto diversa, e anzichè il legname, manca la manodopera, tanto che la confartigianato ha istituito da alcuni anni un corso per apprendista maestro d'ascia.
Io quest'anno ho fatto domanda per accedere, e sono in attesa che mi chiamino per le selezioni.

mi mandava a "bottega",d'estate finita la scuola,presso un suo zio fratello di mio nonno a loro volta anche loro maestri poichè,credeva che affiancandomi ad un maestro già anziano,con un rapporto meno confidenziale di quello che può esserci tra padre e figlio,avrei più in fretta e meglio imparato il mestiere.Ma sarà proprio nel tentativo di scoprire tutti i segreti che il mio anziano parente gelosamente custodiva e difendeva anche da me che mi sarà nato dentro il germe di quella sviscerata passione


Ciao Mastuciccio,
grazie a te per il tuo intervento e per la spiegazione chiarissima e interessante sulle problematiche della costruzione navale.
Effettivamente considerando la realtà delle barche della Laguna, e la facilità di reperire il legname a km 0 quì in Veneto, rende molto più semplice mantenere certe tradizioni. In più come giustamente osservi sono barche a fondo piatto, per cui non c'è grossa richiesta di stortami.
Certo, in caso di costruzione non si può aspettare che la forestale abbatta l'albero che a noi interessa, quel discorso lo facevo più per chi come me ha intenzione di intraprendere un restauro di una piccola imbarcazione. Inoltre quì a Venezia, ma anche sul web, ormai è diventato molto facile trovare viteria, chiodi, e quant'altro per la costruzione navale.
Anche se effettivamente devo dire che le barche tradizionali veneziane, che un tempo erano mezzo di lavoro per persone comuni, ora son diventate un giocattolo di lusso per ricchi imprenditori.
Per dire: la Sanpierotta, che nasce come barca da pesca, ora è una delle tipologie più ambite, e il valore di mercato varia dai 5000 a oltre 10.000 euro a seconda che sia d'epoca, di nuova costruzione, o di come è stata allestita.
Conosco bene Tatano; ora è in pensione, e Pierpaolo e Andrea (figlio e nipote) stanno continuando a mandare avanti il cantiere, seppur sotto la supervisione di Tatano.
Ormai credo non costruiscano più, però restaurano ancora, e fanno la manutenzione ai pescherecci.

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(C.Colombo)
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Prov.: Roma
Città: Milano


491 Messaggi

Inserito il - 17/11/2010 : 14:44:40  Mostra Profilo Invia a n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tornando a perché ci si deve riprendere dal sonno della ragione, se non basta una Passera da restaurare a 100€ eccone una a 3000€ ma bella e apposto.

Immagine:

128,47 KB

http://www.subito.it/vi/13147084.htm

Ciao,
Riccardo
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Prov.: Roma
Città: Milano


491 Messaggi

Inserito il - 17/11/2010 : 14:57:43  Mostra Profilo Invia a n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
... Quì a Venezia la realtà delle costruzioni in legno è molto diversa, e anzichè il legname, manca la manodopera, tanto che la confartigianato ha istituito da alcuni anni un corso per apprendista maestro d'ascia.
Io quest'anno ho fatto domanda per accedere, e sono in attesa che mi chiamino per le selezioni.

Vengo io! Sono stufo di vivere a Milano; se mi trovi un cantiere che prende un collaboratore mi trasferisco armi e bagagli!
... Per dire: la Sanpierotta Sanpierota, che nasce come barca da pesca, ora è una delle tipologie più ambite, e il valore di mercato varia dai 5000 a oltre 10.000 euro a seconda che sia d'epoca, di nuova costruzione, o di come è stata allestita.

Certo ma c'è anche il solito fuori tema. Domanda: ma la Sanpierota monta il Fuori Bordo, Entro Bordo come la Renzo e Lucia del Lago di Como, il Ciu Sardo etc.?

Immagine:

40,45 KB

http://www.subito.it/nautica/sanpierota-tipica-venezia-16050710.htm?last=1

Ciao,
Riccardo

Modificato da - n/a in data 17/11/2010 18:22:03
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